Investimenti: solo il 6% degli italiani sceglie il crowdfunding
Oltre la metà degli italiani investe, affidandosi ai consigli della propria banca o del proprio consulente finanziario. Tra chi investe, il 51% predilige un approccio prudente con esclusivamente prodotti a basso rischio, nel 46% dei casi si adottano strategie diversificate, includendo prodotti ad alto rischio e maggior rendimento, mentre il 3% opta per un piano ad alto rischio. E il crowdfunding, nonostante sia conosciuto dal 44% degli intervistati, viene scelto ancora solo nel 6% dei casi.
Questa la fotografia che scatta lo studio condotto da Opstar, fintech hub italiano sul Crowdfunding, analizzando il comportamento degli investitori italiani e sottolineando la necessità di una maggiore educazione finanziaria in Italia.
Italiani diffidenti verso il crowdfunding
Nonostante l’Italia sia stata tra i primi Paesi in Europa a regolamentare il crowdfunding fin dal 2013, molti investitori continuano infatti a mostrare diffidenza verso questo strumento d’investimento con il 18% che lo considera rischioso e il 16% poco affidabile. Al contempo, però, il crowdfunding è apprezzato per il suo ruolo di finanziamento dal basso (40%) e la diversificazione dei progetti (36%), con il 27% che valuta positivamente le ricompense legate all’investimento. Percezioni che potrebbero essere confermate, e condivise ulteriormente, attraverso la conoscenza di base di nozioni finanziarie, sottolinea l’indagine, che più del 90% degli italiani vorrebbe introdurre nelle scuole e il 79,7% nei luoghi di lavoro.
L’identikit di chi investe in crowdfunding
L’indagine Crowdfunding 2024 di Opstart traccia inoltre una panoramica del mondo del crowdfunding negli ultimi dodici mesi. Tra coloro che investono in crowdfunding, i dati rivelano una maggioranza maschile (85%), di persone laureate (54,9%) e prevalentemente residenti al Nord Italia (47%), di età compresa tra i 30 e i 50 anni (48%) o over 50 (41%). Nonostante il 62,7% non disponga di conoscenze in ambito finanziario, il 77,9% degli investitori è ottimista riguardo al miglioramento della propria situazione finanziaria tanto che il 53,6% degli investitori negli ultimi due anni ha concluso fino a 10 operazioni, con somme variabili tra i 10.000 e i 50.000 euro.
Chi sceglie di investire in crowdfunding tende a diversificare gli interessi verso settori innovativi e ad alto potenziale di crescita. Quello della Green Economy è tra i favoriti, con il 51% impegnato in progetti sostenibili e a basso impatto ambientale. La maggior parte degli investitori (89,2%) attribuisce grande importanza al sostegno di aziende sostenibili. Seguono il Real Estate, con il 39%, e il Fintech (21%) e Big Data (19%), scelti per le loro prospettive tecnologiche. Altri settori di interesse includono Food & Beverage (16%), Fitness (15%), Health Care (15%) e ICT (14%).
Milano è il primo polo di investimento per il crowdfunding in Italia
In merito alla provenienza degli investitori, il Nord Italia emerge come la zona predominante con la Lombardia che da sola raccoglie il 42% delle adesioni, seguita da Emilia-Romagna (11%), Piemonte (10%) e Veneto (10%).
A livello provinciale, Milano si conferma hub finanziario ed economico, spiccando come il principale polo di investimento, con oltre il 15% del totale. Mantova segue con il 7%, e Torino si colloca al terzo posto con il 6%, grazie al suo dinamico tessuto imprenditoriale e all’attenzione verso i settori tecnologici e industriali. Bergamo e Brescia, entrambe con il 5%, confermano la forza economica delle province lombarde, con una crescente apertura verso il real estate e il food & beverage.
Nel Centro Italia spicca con il Lazio (6%) in prima linea: in particolare Roma, con il 5%, ricopre una posizione di rilievo per il suo patrimonio culturale e il settore immobiliare. Nel Sud e nelle Isole guida invece la Campania (3%).