Iva zero: mossa governo contro il caro vita
L’inflazione sta rallentando.
Purtroppo i consumatori, nel momento in cui vanno a fare la spesa, non se ne accorgono ancora: i prezzi sul carrello della spesa continuano ad aumentare.
Questo è il motivo per il quale il Governo è sceso in campo per andare incontro alle famiglie con una mossa precisa: ha intenzione di tagliare l’Iva sui generi alimentari di prima necessità.
Ma cerchiamo di capire cosa potrebbe accadere adesso come adesso.
L’inflazione arretra, ma i prezzi aumentano
L’inflazione, nel corso del 2023, continua a calare costantemente.
Nel corso del mese di febbraio è passata al 9,1% dal precedente 10%, che era stata registrata nel corso del mese di gennaio.
Stiamo parlando di quasi un punto percentuale in meno.
La notizia è, senza dubbio, ottima, ma, almeno per il momento, non è stata registrata alcuna frenata degli aumenti dei prezzi sul carrello della spesa.
A febbraio, infatti, è stato registrato un +12,7% rispetto al 12,2% del mese di gennaio. Quindi, non è arrivato alcun sollievo per le tasche dei consumatori.
Il Governo Meloni, comunque, nel tentativo di combattere, con ogni messo, il costo della vita ha messo sul tavolo un’ipotesi davvero interessante per le famiglie: l’azzeramento dell’Iva sui generi alimentari di prima necessità.
Una decisione che nasce da un’analisi sull’andamento dei prezzi: quelli dei beni energetici stanno calando.
Purtroppo accelerano quelli dei beni alimentari, come ha messo in evidenza direttamente l’Istat.
I lavorati sono passati dal 14,9% al 15,5%, mentre i non lavorati sono passati da un 8% pieno ad un 8,7%.
Una situazione che ha fatto sì che il Codacons lanciasse un vero e proprio grido d’allarme: è necessario prestare attenzione alle famiglie, perché “nonostante la decelerazione del tasso generale registrata dall’Istat negli ultimi due mesi, i prezzi dei prodotti più acquistati dai cittadini rimangono a livelli elevatissimi. Nel caso specifico, ed è per questo che il governo è pronto a mettere mano, a preoccupare sono gli aumenti sui generi alimentari che sono saliti al 13,2% su base annua e dell’1,5% rispetto al mese precedente“.
I dati dell’Osservatorio sulla Gdo dell’Area Studi Mediobanca hanno messo in evidenza che la grande distribuzione organizzata ha visto aumentare le proprie vendite del 6,7% nel corso del 2022, rispetto al 2021.
Arriva l’ipotesi dei prodotti a Iva zero
Questi, senza dubbio, risultano essere numeri preoccupanti. A cui il governo sembra intenzionato rispondere direttamente.
In questo momento, in Italia, esistono quattro diverse aliquote Iva:
quella ordinaria del 22%, quella al 10% che viene utilizzata, ad esempio, per la fornitura di luce, gas per usi domestici e quella del 4 e del 5% per gli alimenti di prima necessità.
L’intenzione del governo è quella di dare un vero e proprio calcio al caro-vita:
la soluzione allo studio sarebbe l’introduzione dell’aliquota zero, che eliminerà l’obbligo di pagare l’Iva e darà la possibilità di avere un vero e proprio sconto su alcuni prodotti.
Quali sono gli alimenti considerati di prima necessità e sui quali potrebbe essere applicata l’aliquota zero?
Tra questi vi rientrano il pane, la pasta ed il latte.
Non è detto, però, che l’agevolazione non possa essere estesa anche ad altri tipi di cibi.
Maurizio Leo, viceministro all’Economia, ha spiegato a Il Sole 24 Ore, che “quella del 4% non la si può toccare, quelle del 5 e del 10 sì. Oggi una bottiglia d’acqua ha il 22%, si può riportare al 10%. Si può rivisitare l’aliquota della carne e del pesce. O ancora pensare a un’aliquota zero per i prodotti dell’infanzia o per beni di prima necessità“.
Questo è il tipo di allargamento a cui si stava pensando: anche i prodotti per l’infanzia rientrerebbero in questo piano di governo che andrà discusso nelle prossime settimane.