Juventus e manovra stipendi: c’è il patteggiamento
Juventus e manovra stipendi. I dettagli sul patteggiamento
La Juventus procede a spron battuto verso il patteggiamento.
Stando a quanto riferiscono alcune fonti vicine alla squadra di calcio e alla Procura federale, sarebbe stato raggiunto un accordo sul processo che ruota intorno alla manovra stipendi, ai rapporti con gli agenti e ad alcune partnership sospette con altre squadre di calcio.
Il processo alla Juventus, che era previsto il prossimo 15 giugno al Tribunale Federale, è stato anticipato a questa mattina, alle 10.30.
Juventus, quale strada potrebbe essere percorsa
A far trapelare per primo quelle che potrebbero essere le decisioni è stato Francesco Calvo, il capo area sportivo della Juventus, che prima della partita con il Milan, riferendosi ai processi, li aveva definiti come acqua passata: come di qualche cosa di ormai definitivo.
Con queste dichiarazioni, in un certo senso, si era chiusa l’ipotesi di un ricorso al Collegio di garanzia del Coni per quanto riguarda le plusvalenze.
Ma soprattutto facendo trapelare che l’ipotesi di un patteggiamento per il secondo processo fosse abbastanza concreta.
Per il momento – almeno mentre scriviamo – i dettagli del patteggiamento non sono ancora chiari. Si ritiene che possa arrivare un’ulteriore multa con una leggera penalizzazione di punti: si pensa che ne possano essere tolti due.
Se questa penalizzazione fosse confermata, la Juventus potrebbe dire addio definitivamente anche all’Europa League.
Rimarrebbe unicamente la Conference. Al momento, comunque, non deve essere nemmeno scartata l’ipotesi che venga comminata unicamente la maximulta.
L’appuntamento di oggi
Quello che sembra chiaro, fino a questo momento, è che un accordo con la procura federale, guidata da Giuseppe Chiné, è più vicino di quanto si possa immaginare.
Nel momento in cui l’accordo venisse confermato sarebbe necessario il via libera del procuratore generale dello sport presso il Coni e si dovrebbe passare alla firma del presidente federale.
Ricordiamo che una prima richiesta della Juventus, avanzata nel corso delle ultime settimane, di patteggiare esclusivamente sulla base di lievi pene pecuniarie era stata esclusa da Chiné.
Il procuratore aveva deciso di deferire la Juve per le accuse di aver fittiziamente ridotto gli stipendi dei suoi giocatori in era Covid, in realtà spalmando sulla stagione successiva le retribuzioni saltate.
Ora come ora, comunque, il quadro risulterebbe essere differente.
A seguito di quel deferimento è arrivata una penalizzazione di dieci punti.
Calvo, per conto della Juve, ha ammesso che il capitolo delle plusvalenze risulta essere completamente chiuso: una maximulta, a questo punto, costituirebbe un’ammissione di colpa e potrebbe chiudere le porte ad eventuali giustizialismi.
Sicuramente risulta importante che la Juventus si presenti davanti ai giudici del Tfn con un accordo, in modo da chiudere la partita velocemente. Ed è importante che da Torino nessuno ricorra, una volta chiuso il capitolo, a cause di risarcimento civile.
Quel che succederà poi con la Uefa è altra questione: la giustizia sportiva europea aspetta di sapere le decisioni di quella italiana, col -10 e il patteggiamento la possibile esclusione dalle coppe potrebbe essere di un anno solo. Ma questo e’ tutto da vedere.
Sicuramente la pubblicazione delle motivazioni con cui la Corte Federale d’Appello ha deciso per la penalizzazione di 10 punti alla Juve per il caso plusvalenze costituisce uno degli ultimi passaggi formali prima del patteggiamento.
Nella motivazione si legge che “conclusivamente la sanzione della penalizzazione di dieci punti in classifica da scontare nella stagione sportiva in corso, anche in un’ottica equitativa, si rivela del tutto idonea a soddisfare i criteri di afflittività, proporzionalità e ragionevolezza come innanzi enunciati“.
Volendo sintetizzare al massimo, ogni ex dirigente della Juventus vale qualche punto di penalizzazione. Il -10 inflitto alla società bianconera viene motivato con una quantificazione specifica dei punti attribuita alla condotta di ciascun dirigente. Ma vediamo nello specifico quanto hanno pesato i singoli manager:
- Fabio Paratici ha fatto perdere quattro punti;
- l’ex presidente Andrea Agnelli ha fatto perdere 3 punti;
- l’ex amministratore delegato Maurizio Arrivabene ha fatto perdere 2 punti;
- Federico Cherubini ha causato la perdita di un punto.
Il proscioglimento degli altri membri del consiglio di amministrazione senza diritto firma, come stabilito dalla sentenza del Collegio di garanzia presso il Coni, ha comportato lo sconto di 5 punti rispetto al -15 deciso dalla Corte d’appello nel primo processo.
Cosa è stato deciso alla fine
Il Tribunale Federale Nazionale ha accettato il patteggiamento tra la Juventus e la Procura Federale: il club pagherà un’ammenda da 718.000 euro, ma non inoltrerà ricorso per i procedimenti.
Sanzionati anche gli ex dirigenti bianconeri Fabio Paratici, Pavel Nedved e Federico Cherubini.
Il patteggiamento prevede una serie di multe a carico di sei dirigenti o ex dirigenti:
- 47.000 euro di ammenda a Fabio Paratici;
- 35.000 a Pavel Nedved;
- 32.000 a Federico Cherubini;
- 18.500 a Cesare Gabasio;
- 15.000 a Paolo Morganti;
- 11.750 a Giovanni Manna;
- 10.000 a Stefano Braghin.
L’unica voce fuori dal coro è stata quella di Andrea Agnelli, ex presidente della Juventus, che non ha voluto sottoscrivere la rinuncia al ricorso per le plusvalenze al contrario degli altri dirigenti ed ex dirigenti bianconeri.
Per lui dunque la battaglia legale continua ed avrà il prossimo passo già a cominciare dal 15 aprile quando la sua posizione verrà ridiscussa dagli organi federali.