La crisi delle banche farà affondare gli Stati Uniti?
Alert crisi banche, quanto rischiano gli Stati Uniti?
A preoccupare investitori e risparmiatori statunitensi è la crisi che le banche Usa stanno attraversando.
I maggiori timori provengono dai fallimenti, che hanno coinvolto alcuni istituti nel corso degli ultimi mesi.
La domanda, che molti osservatori si pongono, è la seguente: la potenza americana è in pericolo?
La crisi delle banche, oltreoceano, si sta aggravando e per il momento lascia intravedere previsioni cupe sulla stabilità finanziaria degli Stati Uniti d’America.
Nel corso degli ultimi giorni i titoli bancari sono andati incontro ad ulteriori perdite.
Gli investitori, invece, stanno iniziando a valutare quale possa essere il reale stato di salute dell’intero settore, dopo il fallimento di First Republic Bank.
Per il momento il trading sembra rimanere particolarmente volatile: con il crollo di First Republic Bank siamo arrivati a quota quattro banche fallite nel corso del 2023.
Ricordiamo che proprio lunedì, Jp Morgan è arrivata in soccorso della banca fallita, a seguito di un accordo guidato dal governo statunitense.
Il sistema, però, sta scricchiolando, in un periodo che è particolarmente complesso per gli Stati Uniti d’America, che sono condizionati dalla recessione, dai problemi con il tetto del debito e dalla fragilità bancaria.
La crisi delle banche Usa non è finita
Negli ultimi giorni a finire sotto la lente d’ingrandimento c’è stata PacWest, che è arrivata a perdere fino al -60% nelle contrattazioni afterhours di Wall Street.
Sotto attacco anche Western Alliance Bancorp.
A preoccupare, in entrambi i casi, sono le somiglianze con SVB e First Republic Bank, che sono state messe in evidenza proprio dalla Federal Deposit Insurance Corporation.
Sono stati registrati enormi deflussi di depositi ed enormi perdite sulle attività di lungo periodo.
A registrare pesanti cali sono state anche Zions Bancorp e Trust Financial Corp.
Solo per avere un’idea, il KWB, ossia l’indice bancario regionale, nel corso di questa settimana è arrivato a perdere l’8% ed ha raggiunto il minimo dal 2020.
Per quanto riguarda First Republic Bank i problemi sono derivati direttamente da alcuni pessimi investimenti e da una vera e propria corsa ai depositi.
Altro discorso, invece, per PacWest e Western Alliance, che ad aprile hanno pubblicato i propri risultati: in questo caso le basi di deposito si erano stabilizzate. Questo avrebbe dovuto costituire un segnale incoraggiante per gli investitori.
Economia Usa, cosa può succedere adesso?
Investitori ed osservatori hanno iniziato a mettere in guardia sulle potenziali ricadute, che potrebbero derivare da questa ondata di fallimenti di banche statunitensi.
David Hunt, amministratore delegato di PGIM, ha spiegato che in questo momento si starebbe solo e soltanto iniziando ad intravedere quali possano essere le ricadute per l’economia statunitense.
Secondo Rishi Kapoor di Investcorp, invece, non ci sono dubbi: l’effetto del crollo delle banche statunitensi causerà delle condizioni finanziarie vincolanti.
Uno dei punti deboli delle banche regionali Usa è quello di essere esposte agli immobili commerciali, che proprio nel corso degli ultimi mesi sono diventati un settore a rischio.
Il motivo? La loro esposizione a tassi di interesse più elevati e dei timori legati al fatto che la prevalenza del lavoro da casa possa andare a ridurre la richiesta di uffici.
Charlie Munger di Berkshire Hathaway, nel corso di un’intervista rilasciata al Financial Times, ha spiegato che le banche regionali risultano essere piene di cattivi prestiti immobiliari commerciali.