Finanza L’economia italiana rallenta: cosa dice l’indice di crescita di Confindustria

L’economia italiana rallenta: cosa dice l’indice di crescita di Confindustria

10 Gennaio 2025 17:00

L’economia italiana rallenta. A mostrarlo l’andamento dell’indice Rtt del Centro Studi di Confindustria, che misura in tempo reale la crescita dell’economia italiana, che ha registrato un calo significativo a novembre 2024 (-3,4%). Le maggiori contrazioni si sono osservate nei settori dei servizi e dell’industria, mentre il comparto delle costruzioni ha continuato a mostrare una moderata crescita.

Nonostante la flessione di novembre, che corregge al ribasso il livello raggiunto dopo il balzo di ottobre, l’indice Rtt prefigura una dinamica positiva per il quarto trimestre del 2024, con una crescita acquisita del +2,1%. Questo dato segue la contrazione del -1,3% osservata nel terzo trimestre.

I dati di novembre 2024

Analizzando i principali settori produttivi, il calo dell’indice Rtt nell’industria a novembre è pesantissimo, pari a -5,1%, tanto che secondo il report il calo “annulla quasi per intero l’aumento del mese precedente”. Nei servizi si osserva una dinamica simile, ma la correzione al ribasso (-3,7%) risulta meno marcata rispetto al balzo precedente.

Di conseguenza, le proiezioni per il quarto trimestre delineano una variazione acquisita negativa per l’industria (-0,9%), segno di una fase critica per il settore, e positiva per i servizi, che mantengono una traiettoria di crescita nonostante le difficoltà congiunturali. Nel comparto delle costruzioni, l’indice Rtt continua a evidenziare una crescita moderata, con un incremento dello 0,9% a novembre. Questo andamento positivo si inserisce in un contesto di espansione complessiva per il quarto trimestre, grazie soprattutto alla stabilità della domanda interna e al contributo di alcuni incentivi ancora in essere.

L’indagine esamina anche le dinamiche nelle macro aree del Paese e in base alla dimensione delle imprese. A novembre, l’indice Rtt registra un calo in tutte le aree, dopo gli incrementi di ottobre. La flessione più marcata si osserva nel Nord-Ovest (-5,4%), che aveva registrato l’aumento più significativo il mese precedente. Il calo è rilevante anche al Centro (-2,3%), mentre risulta più contenuto nel Nord-Est (-1,0%) e nel Sud (-0,7%). Nonostante queste contrazioni, la variazione acquisita per il quarto trimestre rimane positiva in tutte le aree, con il Nord-Ovest che mostra il maggior incremento (+2,7%).

Per quanto riguarda le dimensioni aziendali, il report mette in luce differenze significative. Le grandi imprese registrano a novembre una contrazione marcata dell’indice Rtt (-4,2%), a seguito del balzo di ottobre. Le piccole e medie imprese, invece, mostrano flessioni più contenute, rispettivamente del -1,6% e del -1,8%.

Economia italiana in rallentamento per Confindustria

Per Confindustria quindi l’economia italiana non sta vivendo un momento semplice, come non lo ha vissuto nemmeno nel 2024; tra i fattori negativi spiccano la bassa fiducia, la crisi dell’industria, la debolezza dell’export e la lentezza dell’Eurozona. Come affermava l’organizzazione in occasione della presentazione della congiuntura flash lo scorso dicembre.

A novembre, la fiducia delle imprese è continuata a calare, raggiungendo un punteggio di 93,1 rispetto a 95,5 di settembre, mentre la domanda misurata dagli ordini di beni, pur recuperando leggermente dal minimo di ottobre, rimane debole (-22 il saldo). Questo contesto prefigura investimenti ancora fiacchi nel quarto trimestre, in linea con il calo dell’1,2% registrato nel terzo trimestre.

Nel terzo trimestre, i consumi delle famiglie sono poi cresciuti oltre le attese (+1,4%), sostenuti da redditi in aumento, inflazione in calo e condizioni di credito più favorevoli. Tuttavia, le prospettive per il quarto trimestre sono più incerte: la fiducia dei consumatori è diminuita a ottobre-novembre (96,6, 1,2 punti sotto la media del terzo trimestre), le immatricolazioni di auto sono scese per il sesto mese consecutivo (-0,8% a ottobre) e le vendite al dettaglio hanno subito una contrazione significativa (-0,8%) dopo il forte aumento di settembre.