Finanza Legge di Bilancio 2024: resta da sciogliere il nodo delle risorse

Legge di Bilancio 2024: resta da sciogliere il nodo delle risorse

25 Settembre 2023 14:06

Il cantiere della Legge di Bilancio 2024 è aperto, ma la strada che porterà alla stesura del testo e alla sua approvazione sembra alquanto difficoltosa.

A condizionare in maniera pesante il lavoro del Governo Meloni sono le prospettive di crescita, che, oggi come oggi, appaiono quanto mai incerte.

Ma non solo: alcuni problemi saranno legati ai rialzi dello spread, ai ritardi del Pnrr e ai pesanti oneri sui conti pubblici determinati dal superbonus e dalle varie strette monetarie imposte dalla Bce.

In questo contesto, per l’Esecutivo, è difficile riuscire a far quadrare la Manova. Le prime ipotesi prevedono che i costi potrebbero aggirarsi intorno ai 30 miliardi di euro, mentre le coperture in cassa, che risultano essere certe in questo momento, si fermano ad appena 5,5 miliardi di euro.

Legge di Bilancio: le misure previste

Per la giornata di oggi, in Consiglio dei Ministri, è attesa la discussione sul pacchetto delle misure contro il caro bollette e carburanti.

Tra gli interventi previsti ci dovrebbe essere un decreto legge che dovrebbe prorogare gli aiuti alle famiglie per le utenze di luce e gas.

Il bonus benzina dovrebbe essere caricato sulla social card “Dedicata a te”, mentre l’Iva sul gas potrebbe essere portata al 5%.

Al vaglio ci dovrebbe anche essere lo stop al mercato tutelato dei clienti domestici, di cui si sta parlando parecchio in questi giorni.

A finire sotto la lente d’ingrandimento sono le stime sul Pil, che il Nadef potrebbe rivedere al ribasso.

A pesare sulla crescita sono principalmente le variabili endogene, legate principalmente al rallentamento degli investimenti e dei consumi.

Particolare attenzione dovrà essere prestata allo stop del superbonus, ai ritardi del Pnrr e ad alcuni fattori esterni, tra i quali rientrano:

  • il rialzo dei tassi della Bce, che comporta un aumento del debito pubblico pari a 14-15 miliardi di euro;
  • l’economia europea, che sta rallentando (con la Germania in testa);
  • la guerra in Ucraina, che sta durando più del previsto.

Ricordiamo che l’Istat ha ribassato la crescita a -0,4% nel corso del secondo trimestre, con una variazione acquisita per il 2023 di un +0,7%, mentre nel Def di aprile era stato indicato un +1,00%.

Quanto serve per la Manovra

Volendo ridurre al massimo le richieste dei vari ministeri, per la Legge di Bilancio 2024 servirebbero almeno 30 miliardi di euro.

Giusto per avere un’idea dei costi delle varie iniziative basti pensare che:

  • rifinanziare il taglio del cuneo fiscale costa 9 miliardi di euro;
  • per la sanità servono almeno 2 miliardi di euro;
  • per le famiglie e la natalità sono necessari 4 miliardi di euro;
  • per confermare il pacchetto pensioni, senza prevedere alcun ritocco, sono necessari 2 miliardi di euro;
  • per le spese indifferibili – come le missioni di pace – servono altri 6 miliardi di euro;
  • la tassazione agevolata sui premi di produttività e sui fringe benefit fino a 3.000 euro richiedono 2 miliardi di euro;
  • per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego servono almeno 2 miliardi di euro.

Purtroppo le coperture certe, fino a questo momento sono pari solo e soltanto a 5,5 miliardi di euro.

Un po’ poco per riuscire a coprire tutti i progetti in programma.

Alcune risorse fresche potrebbero arrivare dal maggiore incasso Iva derivato dagli aumenti del costo dei carburanti.

Per quanto riguarda la tassa sugli extra profitti delle banche, che in un primo momento sembrava potesse portare in cassa almeno 3 miliardi di euro, in questo momento sembra essere finita in un binario morto o, se non altro, ad essere pesantemente ridimensionata.

Ad essere ottimisti, in questo momento la Legge di Bilancio 2024 avrebbe delle coperture (quasi) certe per 10 miliardi di euro.

Ossia un terzo della spesa prevista.

Quali strumenti ha in mano l’esecutivo per trovare queste coperture? O operando dei tagli mostruosi alla spesa pubblica, impresa molto difficile da concludere, o aumentando le tasse.