Lo spumante italiano batte lo Champagne, in Italia e all’estero
Nel corso delle feste di fine anno sono state aperte 95 milioni di bottiglie di spumante italiano. Il prodotto Made in Italy brilla sulle tavole del nostro paese, dove, tra Natale e Capodanno, le vendite sono aumentate dell’1% rispetto al 2022. Questa, in estrema sintesi, è la stima effettuata dalla Coldiretti, che ha messo in evidenza come più di otto italiani su dieci – parliamo di un 84% – non hanno rinunciato ad effettuare un brindisi con lo spumante a fine anno.
I dati della Coldiretti si basano su un’indagine effettuata dall’Istituto Ixè: da questa ricerca è emerso che l’aumento della domanda in Italia e all’estero ha spinto la produzione nazionale, che quest’anno si attesta oltre le 970 milioni di bottiglie. Il fatturato stimato è di quasi tre miliardi di euro, dei quali almeno i due terzi sono stati realizzati oltre i confini nazionali.
Spumante, la classifica dei più scelti
Il Prosecco, senza dubbio, guida la classifica dello spumante nostrano. Il Prosecco rappresenta il 70% della produzione di spumante made in Italy, facendolo diventare uno dei più importanti simboli italiani all’estero.
Sono in crescita, comunque vada, tutti i prodotti nostrani, dal Franciacorta all’Asti, dal Trento Doc fino alle produzioni più piccole, che si stanno diffondendo velocemente lungo tutta la penisola, dalla Sicilia fino all’Abruzzo. Importanti produzioni, infatti, si trovano in toscana, nelle Marche, in Lazio ed in Umbria. Alcuni esempi sono costituiti ad esempio Trebbiano, Verdicchio, Oltrepò all’Alta Langa, Moscato, Falanghina, Grechetto, Malvasia, Grillo, Nero d’Avola, Negroamaro, Durello, Vermentino, solo per citarne alcuni. Nell’83% dei casi sono delle produzioni a denominazione di origine e nel 6% Igt.
A pesare sulla produzione dello spumante italiano sono gli aumenti dei costi di produzione diretti e indiretti. Tra questi spicca, sicuramente, il caro energia. Solo nei vigneti i rincari sono stati pari al 170% per i concimi, mentre nelle cantine una bottiglia di vetro è arrivata a costare il 70% in più rispetto al 2021.
Aumentano i costi dei tappi, delle gabbiette per i tappi e delle etichette, il cui costo è aumentato del 35%. I cartoni di imballaggio sono arrivati a costare il 45% in più.
Il Made in Italy vince all’estero
Lo spumante italiano vince sicuramente all’estero. Secondo uno studio effettuato dall’ufficio statistico dell’Unione europea, nel 2021, le tre maggiori categorie di esportazioni extra Ue sono stati:
- Prosecco: 43% con 273 milioni di litri;
- Champagne: 15%, 94 milioni di litri;
- Cava: 10%, 65 milioni di litri.
Le principali aree di destinazione dello spumante nei paesi extra Ue sono stati gli Stati Uniti, con il 31% del totale delle esportazioni ed il Regno Unito, con il 28% del totale.
Complessivamente le esportazioni di spumante hanno registrato nel 2021 un aumento del 29% rispetto al 2020, raggiungendo quota 636 milioni di litri, contro i precedenti 494 milioni di litri. Secondo lo studio l’aumento “arriva dopo il primo anno della pandemia, che ha notevolmente attenuato la crescita del commercio di vino poiché molti bar e ristoranti sono stati chiusi completamente o parzialmente durante tutto l’anno, portando a un calo del 6% nel 2020 rispetto al 2019”.