Luce e gas con guerra Hamas-Israele: quale sarà l’impatto sui prezzi
Sono diverse le incognite che ruotano ancora intorno alla guerra scoppiata in Israele, dopo l’attacco sferrato al paese, lo scorso 7 ottobre, da Hamas.
I timori più grandi sono legati agli sviluppi del conflitto:
sono molte le vittime da entrambe le parti.
In attesa di capire come si possa evolvere la situazione, i primi allarmi iniziano a essere lanciati.
A preoccupare è la risposta dei mercati: al netto dello choc iniziale causato dallo scoppio della guerra, la domanda è sulle reazioni che il conflitto produrrà sul mercato del petrolio e del gas.
Le conseguenze della guerra in Israele, come è già accaduto con quella in Ucraina, avranno un impatto su tutti i cittadini europei, che potrebbero trovarsi davanti a nuovi aumenti dei prezzi.
Guerra in Israele: le conseguenze su petrolio e gas
Una delle prime conseguenze della guerra tra Hamas e Israele si è fatta sentire sul petrolio e sul gas.
Per quanto riguarda il greggio, il prezzo ha registrato immediatamente un aumento.
Il Brent è arrivato a 87,23 dollari al barile, registrando un +3,13%, mentre il Wti ha toccato gli 85,60 dollari al barile, con un +3.50%.
Sulla piattaforma Tff di Amsterdam il gas si è mosso nello stesso modo, arrivando a costare 40,25 euro a megawattora, in rally del 5,28%.
È necessario, però, contestualizzare questi aumenti a quanto sta accadendo in Israele.
Detto questo, le preoccupazioni non finiscono qui.
L’aumento dei costi delle materie prime avrà, sicuramente, un impatto sulle bollette di luce e gas.
Anche in questo caso i prezzi saranno condizionati dall’evoluzione del conflitto: nel peggiore dei casi è comunque necessario prepararsi ad un rialzo dei costi di gas ed elettricità.
E, anche nella migliore delle ipotesi, sarà necessario preventivare un sensibile rialzo, determinato dall’incertezza su quanto stia avvenendo.
Cosa potrebbe accadere nelle prossime settimane
Se da un lato è ancora troppo presto riuscire a capire l’impatto sulle bollette della crisi israeliana – soprattutto ritenendo che gli aumenti di gas e petrolio siano solo un avvenimento temporaneo – è necessario tenere a mente che, nel corso delle prossime settimane, arriverà il periodo più freddo dell’anno.
Le bollette di luce e gas, comunque vada, saranno più pesanti.
Di conseguenza, stando ad alcune informazioni raccolte da Corriere.it (che ha interpellato Assoutenti), potrebbe essere ipotizzabile un aumento del 15% dell’energia elettrica.
Questo potrebbe comportare un aggravio di 115 euro all’anno per le famiglie.
Per quanto riguarda il gas si potrebbe arrivare a spendere 199 euro in più.
Complessivamente i maggiori costi da affrontare sarebbero intorno ai 314 euro all’anno, solo a causa della guerra in Israele.
Il prezzo dell’oro
Un approfondimento lo merita l’oro.
Il metallo prezioso si sta apprezzando ed è arrivato a valere 56,45 euro al grammo, registrando un rialzo dell’1,12%.
Nel caso in cui il conflitto dovesse continuare, il prezzo dell’oro potrebbe essere ulteriormente spinto verso l’alto.
Ricordiamo, infatti, che il metallo viene considerato un bene rifugio dagli investitori per antonomasia.
La preoccupazione più alta, comunque, è legata ai timori di un’escalation del conflitto nei Paesi mediorientali: due terzi delle riserve mondiali di petrolio e gas sono proprio in questa zona del mondo.
A quali rischi andrebbero incontro i consumatori, se il conflitto si dovesse allargare e dovesse durare a lungo?