Manovra 2023: ecco le novità che potrebbero arrivare
La Legge di Bilancio 2023 è in dirittura di arrivo. Il 21 novembre 2022, stando alle anticipazioni di Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia e delle Finanze, dovrebbe arrivare il Documento Programmatico del Consiglio dei Ministri. Usare il condizionale, in questo caso, è d’obbligo. Soprattutto quest’anno, che l’impianto nevralgico della Manovra è quanto mai importante. L’attesa è veramente alta, anche perché coincide con il primo lavoro del nuovo Governo, nato a seguito delle elezioni dello scorso mese di settembre.
I temi al centro della nuova Legge di Bilancio sono il caro energia ed il reddito di cittadinanza. Tra le pieghe del documento dovrebbe trovare spazio anche la tregua fiscale. Queste, sostanzialmente, sono le attese che si concentrano intorno al nuovo documento, e che fanno parte delle molte promesse effettuate nel corso della campagna elettorale. E che, adesso come adesso, dovrebbero iniziare ad assumere dei contorni leggermente più precisi.
Sicuramente la Legge di Bilancio 2023 introdurrà una serie di misure dal 1° gennaio 2023: per questo motivo i lavori devono procede a ritmo serrato, visto il ritardo accumulato in partenza. Le elezioni politiche, che si sono tenute lo scorso 25 settembre 2022, hanno necessariamente fatto accumulare un ritardo fin dall’inizio. La voce più importante, che interesserà contribuenti e consumatori, sono i 21 miliardi di euro da destinare al contrasto della crisi energetica. Altri fondi, comunque, dovrebbero essere recuperati per agire su altri fronti.
Legge di Bilancio: quali sono le novità in arrivo
A dare le prime anticipazioni sulla Legge di Bilancio 2023 è Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia, che ha anche anticipato quando il documento dovrebbe vedere la luce: “la Manovra sarà chiarissima nel documento di bilancio che sarà presentato, immagino nell’arco massimo di tre settimane da ora”.
Tra le novità all’orizzonte ci sarà anche il Superbonus 110%, per il quale il Decreto Aiuti Ter ha previsto un importante cambiamento: la misura passa al 90%, eccetto che per i condomini che hanno già deliberato l’intervento e presentato entro il 25 novembre 2022 la comunicazione di inizio lavori asseverata. Il ministro ha anticipato che il Superbonus non costituisce un capitolo completamente chiuso: vi è la volontà di intervenire sul tema della cessione dei crediti. Nelle bozze più aggiornate del Decreto Legge Aiuti Quater si parla di un’estensione dei tempi di fruizione di cessione del credito e sconto in fattura a 10 anni, almeno per le somme relative alle operazioni che si sono perfezionate entro il 10 novembre 2022. Non è escluso che nella Legge di Bilancio 2023 possano arrivare delle novità sulla disciplina relativa al superbonus.
Le novità con il caro energia
Se sul fronte del superbonus vi è ancora qualche incertezza, per quanto riguarda, invece, il caro energia la visione sembra essere più certa. A fornire maggiori indicazioni, in questo senso, è proprio Giancarlo Giorgetti, il quale ha spiegato che “il Governo è intenzionato a destinare le risorse disponibili per il 2023 (circa 21 miliardi) al contrasto della crisi energetica, favorendo al contempo politiche di contenimento dei consumi e di risparmio energetico”.
Le azioni, in questo senso, appaiono sufficientemente chiare, ancor prima della stessa Legge di Bilancio 2023. Il Consiglio dei Ministri, il 10 novembre 2022, ha approvato un pacchetto di misure contro il caro energia e l’inflazione, che sono necessarie per chiudere l’anno.
I fondi, che saranno messi a disposizione grazie alla prossima Legge di Bilancio, serviranno per confermare anche nel 2023 questa linea di intervento, che si dovrebbe sviluppare attraverso i seguenti punti:
- crediti di imposta in favore delle imprese per l’acquisto di energia e gas;
- contenimento degli oneri generali di sistema per le utenze di energia elettrica e gas;
- taglio al 5% dell’Iva sui consumi di gas;
- proroga del bonus bollette per le famiglie più fragili dal punto di vista economico.
“L’andamento dei prezzi energetici e il loro impatto su imprese e famiglie saranno monitorati su base continuativa nei primi mesi del 2023 – ha spiegato Giorgetti -. Ciò consentirà di valutare, al più tardi in occasione della predisposizione del prossimo DEF, la necessità di ulteriori interventi e la contestuale definizione delle modalità di finanziamento”.