Finanza Manovra 2024: arriva il pignoramento telematico dei conti correnti

Manovra 2024: arriva il pignoramento telematico dei conti correnti

Pubblicato 26 Ottobre 2023 Aggiornato 27 Ottobre 2023 07:46

C’è chi l’ha definito un’arma in più al fisco. Si tratta del pignoramento telematico dei conti correnti da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Con gli uffici preposti che avranno, di fatto, la possibilità di verificare (mediante un collegamento telematico diretto) le disponibilità presenti nei vari rapporti bancari, prima di procedere con un pignoramento. È quanto previsto dalla bozza della Manovra 2024.

L’ente preposto alla riscossione, almeno sulla carta, ha a disposizione uno strumento in più prima di procedere con il pignoramento dei conti correnti, che possono risultare scoperti dopo l’avvio delle pratiche. Prima di far partire le pratiche, in fase stragiudiziale, avrà la possibilità di accedere telematicamente alle informazioni relative alle giacenze. Nel caso in cui dovessero emergere dei crediti del debitore in una o in più banche, l’Agenzia delle Entrate Riscossione potrà procedere formalmente e notificare telematicamente al terzo l’ordine di pagamento.

Nella bozza si legge nel dettaglio: “Prima di procedere al pignoramento dei conti correnti rinvenienti dalla consultazione dell’archivio dei rapporti finanziari, l’agente della riscossione può, in fase stragiudiziale, accedere, mediante collegamento telematico diretto, alle informazioni relative alle disponibilità giacenti sui predetti conti correnti“.

Conti correnti: pignoramenti più veloci

Tempi più rapidi per pignorare i conti. Almeno quando l’azione parte dall’Agenzia delle Entrate Riscossioni: quest’ultima avrà un accesso diretto ai rapporti bancari dei debitori. Ma soprattutto avrà la possibilità di effettuare dei pignoramenti in tempi rapidi, non dovendo più attendere che gli istituti di credito forniscano le informazioni necessarie.

È bene precisare, comunque, che la notifica dell’ordine di pagamento deve essere effettuata anche direttamente al debitore: in caso contrario l’operazione è nulla. Al debitore deve essere notificato il pignoramento entro e non oltre i trenta giorni dalla notifica al terzo.

A definire con precisioni quali siano le soluzioni tecniche adottate per l’accesso alle informazioni, è stato un decreto del ministero dell’Economia e della Finanze, a cui, tra l’altro, è stata ufficialmente demandata la definizione delle specifiche modalità informatiche attraverso le quali deve essere redatto e notificato in via telematica l’ordine di pagamento. Queste soluzioni tecniche sono state adottate interpellando direttamente:

  • Associazione bancaria italiana;
  • Poste italiane;
  • Associazione italiana dei prestatori servizi di pagamento;
  • Garante per la protezione dei dati personali.

Sono state sentite tutte le associazioni coinvolte nelle operazioni di monitoraggio dei conti correnti e il garante della privacy in modo che l’Agenzia delle Entrate Riscossione adottasse le misure idonee a garantire i diritti e la libertà degli interessati. Ma soprattutto per adottare delle misure di sicurezza, anche di carattere organizzativo.

Cosa comportano queste novità

La possibilità di accedere direttamente ai conti correnti dei contribuenti che hanno dei debiti con l’Agenzia delle Entrate permette, sostanzialmente, di accelerare i tempi dei pignoramenti: le procedure, infatti, verranno velocizzate di una trentina di giorni. Nel momento, infatti, che dovessero essere individuati dei crediti in uno o più conti correnti, l’agente preposto alla riscossione potrà redigere immediatamente l’ordine di pagamento. Nel caso in cui, invece, non fossero presenti dei fondi, si evita di aprire un pignoramento che si concluderebbe con un nulla di fatto.

Lo scopo di questa misura è abbastanza chiaro: contribuire a raggiungere gli obiettivi di recupero dei debiti. Si stima, infatti, una crescita degli incassi che potrebbe raggiungere i 10,8 miliardi di euro nel 2024 e i 11,5 miliardi di euro nel 2025.

Non sono mancate, però, le contestazioni al nuovo sistema, ritenuto da più parti una tacita autorizzazione all’Agenzia delle Entrate Riscossione di mettere mano ai conti correnti dei contribuenti. Un’osservazione che rischia di cadere nel vuoto per un semplice motivo: il meccanismo attraverso il quale l’ordine di pagamento viene indirizzato direttamente alla banca senza che sia necessario un intervento di un giudice era presente già in precedenza. All’interno della Legge di Bilancio 2024 viene attribuita all’ente preposto alla riscossione unicamente la possibilità di un controllo preventivo: viene attribuito un potere che prima aveva solo l’Agenzia delle Entrate. Sapere quanti soldi sono presenti nei conti correnti.