Finanza Manovra Meloni, al via i fringe benefit da 2.000 euro. Ecco come funzionano

Manovra Meloni, al via i fringe benefit da 2.000 euro. Ecco come funzionano

18 Ottobre 2023 13:29

Cambio di passo per i fringe benefit: diventeranno strutturali.

Ad annunciarlo è stata la premier Giorgia Meloni, la quale ha sottolineato che questi particolari bonus dipendenti, sui quali l’Esecutivo era intervenuto lo scorso anno, diventeranno strutturali nel corso del 2024.

Il tetto è stato portato a 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico. Per tutti gli altri lavoratori i fringe benefit si fermeranno a 1.000 euro.

Viene confermato, in questo modo, il sostegno riservato alle famiglie: grazie a questi bonus dipendenti esentasse in busta paga, il governo Meloni ha intenzione di fornire un sostegno economico alle mamme e, soprattutto, alle famiglie che hanno tre figli. Ma vediamo nel dettaglio come funzionerà la misura.

Fringe benefit: tutte le novità previste per il 2024

Conosciuti anche come bonus dipendenti, i fringe benefit cambiano volto e diventano strutturali a partire dal prossimo anno.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di Legge di Bilancio 2024, con il quale è stato modificato alcune caratteristiche  della misura.

Al centro della misura è il tetto massimo della detassazione della retribuzione corrisposta in natura ai lavoratori:

stiamo parlando, in estrema sintesi, dei beni e dei servizi corrisposti ai dipendenti in aggiunta alla busta paga. Già innalzato per il 2023 dal Decreto Lavoro, nel 2024 cambierà volto.

Per l’anno in corso, sono esclusi dalla tassazione i fringe benefit che rimangono sotto i seguenti valori:

  • 258,23 euro nel caso in cui siano corrisposti alla generalità dei lavoratori;
  • 3.000 euro se sono riservati ai dipendenti con dei figli a carico.

Dal 1° gennaio 2024 questi limiti vengono completamente ridefiniti e rispetteranno e si trasformano in questo modo:

  • per la generalità dei dipendenti: 1.000 euro;
  • per i lavoratori con dei figli a carico: 2.0000 euro.

È stata direttamente la premier Giorgia Meloni, nel corso della conferenza stampa che è stata tenuto subito dopo l’approvazione del disegno di Legge bilancio 2024, ad annunciare la novità.

Rendiamo la misura strutturale con delle modifiche – ha spiegato Giorgia Meloni -. Il fringe, come sapete, è l’una tantum che il datore di lavoro può dare al lavoratore, è una misura detassata. La portiamo per il 2024 a 2.000 euro per i lavoratori con figli (attualmente è 258 circa), fino a 1.000 euro per tutti gli altri lavoratori.

Quali spese rientrano nel bonus dipendenti

La misura, che è stata inserita all’interno della Legge di Bilancio 2024, deve essere ancora approvata dal Parlamento. Nel caso in cui dovesse ricevere il via libera definitivo verrebbe innalzata la soglia della retribuzione in natura esentasse che può essere concessa dalle imprese ai propri lavoratori senza figli a carico.

Ma come possono essere utilizzati i fringe benefit?

Gli importi erogati possono costituire direttamente dei beni o dei servizi. Ma possono essere anche delle erogazioni in denaro con il quale andare a coprire le spese sostenute per le bollette di luce, acqua e gas.

Sempre che non intervengano delle modifiche rispetto a quanto è stato stabilito per il 2023.

In linea teorica le regole sul bonus dipendenti dovrebbero essere le stesse che sono state indicate all’interno della circolare n. 23 del 1° agosto 2023 dell’Agenzia delle Entrate.

Benché siano completamente esentasse per i dipendenti, i datori di lavoro hanno la possibilità di portare in deduzione queste spese. L’intervento, quindi, si va ad aggiungere alle misure che permettono di accedere ad alcuni vantaggi nel momento in cui vengono effettuate delle nuove assunzioni.

Attenzione, però, a differenza di quanto era stato ipotizzato in un primo momento, il bonus dipendenti per i genitori con figli, rispetto a quanto è previsto per l’anno in corso, nel 2024 avrà un tetto ridotto: 2.000 euro contro i 3.000 euro attuali. Viene aumentato, invece, quello per i dipendenti senza figli a carico.

La condizione di figlio a carico deve essere verificata nel corso dell’ultimo giorno dell’anno nel quale si sta beneficiando dell’agevolazione.