Mutui, continua la discesa dei tassi variabili in attesa della Bce
Oggi la Bce renderà noto se taglierà i tassi d’interesse o se li lascerà fermi. A giugno la Banca Centrale Europea aveva ridotto gli indici di 25 punti base: una decisione che ha avuto un immediato impatto positivo sui mutui a tasso variabile, i quali, stando alle simulazioni effettuate da Facile.it, hanno permesso ai consumatori di risparmiare grosso modo 18 euro per un finanziamento medio.
Ma come si stanno muovendo i tassi? Quale impatto avrà la decisione della Bce sui mutui contratti dalle famiglie? Scopriamolo insieme.
Mutui, innescato un cambio di rotta
In un certo senso i mutui sembrerebbero aver già preso una direzione. Facile.it ha analizzato l’andamento dei Futures sugli Euribor – sono stati presi in considerazione quelli aggiornati al 12 luglio 2024 – e ha messo in evidenza come la rata di un mutuo variabile medio sottoscritto ad inizio 2022, arrivata a 733 euro nel corso del mese di luglio 2024, potrebbe scendere a 670 euro entro dodici mesi. L’importo potrebbe calare ulteriormente di 33 euro entro la fine del secondo semestre 2024; mentre entro il mese di giugno 2025 potrebbe ridursi di altri 30 euro.
L’inversione di rotta fatta dalla BCE con il primo taglio di giugno è stata positiva, soprattutto in termini di segnale al mercato e ai consumatori – spiegano gli esperti di Facile.it -. Dati alla mano, però, il calo delle rate è stato limitato e guardando alle previsioni degli analisti, ci vorrà ancora un bel po’ perché l’Euribor, indice di riferimento per i variabili, colmi la distanza con l’IRS, riferimento per i mutui fissi.
Mutui, quali tassi sono offerti
Per il momento è ancora troppo presto perché il calo dei variabili possa incidere in maniera significativa sulle offerte dei mutui a tasso fisso. Il prodotto che, ad ora, continua ad essere nettamente più vantaggioso – andando a dare uno sguardo alle offerte che sono disponibili in questo momento online – ha un un tasso TAN pari al 2,81%. È costituito da un mutuo standard per un importo pari a 126.000 euro da restituire in 25 anni (LTV 70%). La rata mensile da versare è pari a 585 euro.
Gli indici risultano essere leggermente più vantaggiosi per i cosiddetti mutui green a tasso fisso – che vengono erogati esclusivamente per degli immobili in classe A o B -: i potenziali mutuatari, in questo caso possono accedere ad un tasso TAN pari a 2,64% con una rata mensile di 574 euro.
Senza dubbio dei tassi fissi così bassi possono rappresentare una buona opportunità per quanti abbiano intenzione di surrogare il proprio finanziamento. Per quanto riguarda i tassi surroga, i migliori partono da 2,97% e prevedono una rata mensile pari a 596 euro, che scende a 578 nel caso in cui si dovesse effettuare una surroga green.
Volendo ipotizzare il mutuo medio variabile preso in esame in apertura – e che nel corso del mese di luglio è arrivato a 733 euro – attraverso un’operazione di surroga sarebbe possibile abbassare la rata di 137 euro ogni mese.
Ovviamente il discorso cambia per i migliori tassi variabili, le cui offerte partono da un tasso TAN pari al 4,46%, mentre la rata mensile è pari a 690 euro. L’importo risulta essere in calo rispetto a quanto visto nel corso dei mesi precedenti, ma continua a rimanere ancora alto se si fa un confronto con i mutui a tasso fisso.
La stabilizzazione della discesa dei tassi di mercato è stata certiticata anche l’Abi, che ha messo in evidenza che il tasso medio sui nuovi mutui ipotecari alle famiglie scende a giugno al 3,56%, rispetto al 3,61% di maggio 2024 e al 4,42% di dicembre 2023. Il valore è il più basso dal 3,01% del dicembre 2022. Adesso non rimane che aspettare la decisione della Bce e verificare cosa possa accadere.