Finanza Mutui, con i tassi al 3,69% per le famiglie risparmi fino a 54 mila euro

Mutui, con i tassi al 3,69% per le famiglie risparmi fino a 54 mila euro

27 Maggio 2024 14:00

54 mila euro è questa la cifra che le famiglie italiane potranno risparmiare su un mutuo della durata di 25 anni, per un importo complessivo di 200.000 euro. I tassi variabili iniziano a scendere a una media del 3,69%: questo, secondo una recente stima effettuata da FABI, la Federazione Autonomi Bancari Italiani, avrà un immediato riscontro positivo sulle tasche delle famiglie italiane.

Il risparmio sui mutui è condizionato dal cambio di passo della Bce, che lo scorso 14 settembre 2023 ha deliberato l’ultimo aumento del costo del denaro, che ha determinato il passaggio del tasso base dal 4,25% al 4,50%. Dopo una serie di rialzi, la Banca Centrale Europea – nelle riunioni di fine 2023 e in quelle di inizio 2024 – ha sostanzialmente lasciato fermi i tassi, facendo ipotizzare che nella riunione del 6 giugno 2024 possa arrivare la tanto attesa riduzione.

Le decisioni prese dalla Bce, nel corso di questi mesi, hanno avuto un impatto decisivo sulle rate dei mutui delle famiglie. Ma come cambieranno nel corso dei prossimi mesi? Proviamo a tracciare alcune previsioni, stando sulle analisi effettuate dalla Fabi.

Mutuo, quanto pesa sulle tasche delle famiglie

In Italia ci sono qualcosa come 6,8 milioni di famiglie indebitate, che corrispondono al 6,8% del totale. Di queste almeno 3 milioni e mezzo hanno sottoscritto un mutuo per acquistare la prima casa. Nel 2022 e nel 2023 i tassi di interesse sui prestiti sono aumentati pesantemente, di pari passo con l’aumento del costo del denaro che – gradualmente – è arrivato fino al 4,5%.

Nel corso degli ultimi mesi, a ogni modo, le banche hanno iniziato a ridurre i tassi, in previsione di un ritorno a una politica monetaria meno restrittiva da parte della Bce. Questo ha comportato dei vantaggi diretti alle famiglie, che hanno potuto far conto su dei costi inferiori per acquistare automobili o elettrodomestici con dei finanziamenti. La decisione degli istituti bancari ha avuto un impatto anche sui mutui, che sono scesi a una media del 3,69% rispetto ai livelli medi che sono stati registrati nel 2023, quando era stato superato il 5%. Secondo una stima della Fabi, questa riduzione permetterà alle famiglie che hanno richiesto un muto della durata di 25 anni da 200.000 euro di risparmiare, complessivamente, 54.000 euro. Ossia di spendere il 14,9% in meno.

Il taglio si ripercuote positivamente anche sul credito al consumo, dove i tassi sono scesi a una media dell’8,93%, dopo i picchi che li hanno visti sfiorare il 14%. Questo significa, in altre parole, che per acquistare un’automobile da 25.000 euro interamente a rate – con un finanziamento della durata di dieci anni – si spendono 10.000 euro in meno. Con un risparmio del 20,7%. Per l’acquisto di una lavatrice del valore di 750 a fronte di un credito della durata di 5 anni si riesce a risparmiare 144 euro. Ossia il 13,1%.

Le rate dei mutui

Soffermiamoci sulle rate dei mutui. Quelle dei finanziamenti a tasso fisso erogati lo scorso anno erano di fatto raddoppiate, mentre per quelli a tasso variabile il rimborso mensile è sostanzialmente salito del 60-70%. E in alcuni casi anche oltre. Chi avesse, invece, sottoscritto un mutuo a tasso variabile in tempi precedenti, non è cambiato nulla.

Ricordiamo che fine marzo 2024 il valore complessivo dei mutui per l’acquisto di un immobile ammontava, grosso modo, a 423,4 miliardi di euro, registrando una crescita di 33 miliardi rispetto alla fine del 2020: il 9%. A fine 2022, però, l’erogazione era in calo dell’1%, registrando 3 miliardi di euro in meno. Secondo la Fabi, sul totale di 25,7 milioni di famiglie italiane, quelle che hanno un mutuo sono circa 3,5 milioni, su complessivi 6,8 milioni di cittadini indebitati anche con altre forme di finanziamento, come il credito al consumo e i prestiti personali.

Le simulazioni dei costi dei mutui

La Fabi ha fatto alcune simulazioni sui costi del mutuo. Stando ai calcoli effettuati, sono emerse le seguenti situazioni:

  • per un mutuo pari a 200.000 euro, il tasso fisso medio è pari a 3,69%. Nel caso in cui la durata sia pari a 25 anni, la rata mensile è di 1.032 euro;
  • per un mutuo dell’importo di 200.000 euro, il tasso fisso medio 5,25%. Nel caso in cui la durata sia pari a 25 anni la rata mensile è pari a 1.212 euro;
  • i nuovi tassi permettono di spendere 180 euro in meno al mese, che corrispondono a un risparmio di 2.162 euro l’anno. Complessivamente il mutuo viene a costare 54.044 euro in meno, con un risparmio del 14,9%.

Sileoni: media dei tassi di interesse è già sensibilmente calata rispetto a fine 2024

“Dopo il momento dei grandi rialzi e, in attesa della riduzione dei tassi nei prossimi mesi, le banche hanno capito che è giunto il momento di mettere un freno alle difficoltà di famiglie e imprese che si trovano ancora a pagare il prezzo di una politica monetaria restrittiva – spiega Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi -. Per molti, l’insostenibilità delle rate è già durata troppo e, in questa fase di transizione, anticipare le mosse della Bce riduce i danni per la clientela e non può che aiutare a migliorare la qualità del credito del settore”

Secondo Sileoni, in attesa di soluzioni efficaci e durature da parte di chi governa a Francoforte, “la priorità è dare un segnale forte ai soggetti che si trovano in maggiori difficoltà economiche e ai giovani e con la riduzione dei tassi, riaffiora – in qualche modo – anche la funzione sociale del settore. Siamo, quindi, nella fase di transizione: in attesa del primo taglio del costo del denaro, che la Bce dovrebbe decidere tra una decina di giorni, le banche stanno dunque migliorando le condizioni su prestiti e mutui alle famiglie”.

La media dei tassi di interesse è già sensibilmente calata rispetto a fine 2024 e questo comporta importanti vantaggi per tutte quelle persone che vogliono comprare casa. Come sempre, le banche anticipano le decisioni di politica monetaria: lo fanno quando il tasso base sale, stesso discorso quando una riduzione è prossima. È opportuno sottolineare che non torneremo più ai tassi zero cioè a quella fase, per certi versi anomala, che è durata 10 anni in cui le condizioni per l’accesso al credito erano particolarmente favorevoli. Nei prossimi 18-24 mesi, conclude, la Bce verosimilmente ridurrà drasticamente il costo del denaro, sperando che l’inflazione resti ai livelli bassi di oggi, per arrivare attorno al 2%: quello è il livello sostanzialmente ottimale a cui dobbiamo abituarci.