Finanza Mutui, il mercato è ripartito: richieste crescono del 15% nel primo semestre 2024

Mutui, il mercato è ripartito: richieste crescono del 15% nel primo semestre 2024

2 Luglio 2024 15:01

Primi segnali positivi dal mercato dei mutui che è ufficialmente ripartito. Nell’arco dei primi sei mesi del 2024, stando ai dati dell’osservatorio congiunto Facile.it – Mutui.it, le richieste di finanziamento raccolte online sono cresciute del 15% rispetto allo stesso periodo del 2023. Al momento il mercato non ha ancora raggiunto i numeri degli anni precedenti, ma la ripresa della domanda crea ottimismo e fa sperare che i valori possano essere in crescita anche nel secondo semestre dell’anno.

Ma entriamo un po’ nel dettaglio e cerchiamo di capire come si stia muovendo il mercato dei mutui.

Mercato dei mutui, arrivano i primi segnali positivi

A fare il punto della situazione su come si stia muovendo il mercato dei mutui è l’osservatorio congiunto Facile.it – Mutui.it: nell’arco dei primi sei mesi del 2024 le richieste di finanziamenti ipotecari raccolte online sono cresciute del 15% rispetto allo stesso periodo del 2023. Per il momento è ancora presto per festeggiare il ritorno a numeri brillanti: il mercato dei mutui, infatti, è ancora lontano rispetto ai livelli che sono stati raggiunti nel corso degli anni precedenti. E, soprattutto, le erogazioni risultano essere ancora sottotono: nel primo trimestre 2024, secondo i dati di Assofin, i flussi finanziari si sono attestati ad un -13%. La ripresa, ad ogni modo, fa sperare che il secondo trimestre possa aprirsi con dei valori in crescita anche sul fronte dei finanziamenti concessi alle famiglie che hanno intenzione di acquistare casa.

Guardando l’identikit di coloro che hanno presentato domanda per accedere ad un mutuo, si scopre che l’importo medio richiesto – nel corso dei primi sei mesi del 2024 – è stato pari a 133.389 euro. Si tratta di un aumento del 3% rispetto allo stesso periodo del 2023. Stesso aumento (ossia un +3%) è stato registrato per il valore medio dell’immobile oggetto di mutuo, che nel 2024 è passato a 207.614 euro. Cresce (seppur di poco) anche l’età media degli aspiranti mutuatari, che è passata da 40 a 41 anni. Valore determinato dall’aumento del peso percentuale delle richieste di surroga, che sono passate al 27% del 2024 dal 19% del 2023. Le surroghe sono state trainate dal calo dei tassi.

Mutui, migliora l’offerta dei tassi

I primi sei mesi del 2024, dal punto di vista dell’offerta, i mutui sono stati caratterizzati da delle buone condizioni sul fronte dei tassi. L’indice di riferimento dei mutui fissi – ossia l’Irs – è rimasto a livelli bassi per tutto il semestre, nonostante un andamento altalenante dovuto alle performance del mercato obbligazionario. Le fluttuazioni, andando a guardare i valori medi mensili, sono state sostanzialmente di qualche punto base. Solo per fare un esempio, l’Irs a 25 anni è passato da 249 punti base di marzo 2024 a 263 punti base di maggio 2024, con un delta di 14 punti base. L’indice, oggi come oggi, è sotto i 260 punti base.

La situazione che si è venuta a verificare ha permesso alle banche di riuscire ad offrire e a mantenere i tassi bassi. Una simulazione effettuata da Facile.it ha messo in evidenza che per un mutuo medio del valore di 126.000 euro da rimborsare in 25 anni (LTV 70%), le offerte che si possono rintracciare online partono da un Tan del 2,86%, con una rata pari a 588 euro. I costi risultano essere più convenienti nel caso in cui si dovessero acquistare degli immobili di classe A o B: i mutui green partono da un Tan pari a 2,72% e una rata di 579 euro.

Per quanto riguarda i tassi variabili, nonostante il calo degli indici dovuto al taglio della BCE, i valori restano ancora elevati; per un mutuo medio, le migliori offerte partono da un tasso (TAN) del 4,34%, con una rata di 682 euro – spiegano da Facile.it -. Stando alle previsioni dei futures sugli euribor, che rappresentano le aspettative degli operatori di mercato, l’Euribor, l’indice di riferimento per i mutui a tasso variabile, potrebbe scendere ulteriormente da qui a fine anno, ma il beneficio sarebbe comunque limitato in termini di risparmio sulle rate variabili.