Mutui, una brutta notizia per chi vuole acquistare casa
I tassi d’interesse dei mutui non aiutano le famiglie e gli investitori, che hanno intenzione di acquistare casa. Dopo le ultime decisioni prese dalla Bce, il tasso medio, a gennaio, è salito al 3,53%. Un dato che, purtroppo, inizia ad avere un primo effetto sul mercato immobiliare, che registra un lieve rallentamento.
Si prospettano tempi realmente difficili, per quanti hanno intenzione di acquistare casa: i tassi d’interessi dei mutui volano sempre più in alto. Le famiglie, a questo punto, sono costrette a fare i conti con dei costi più salati. Andando a vedere – numeri alla mano – il tasso medio per l’acquisto delle abitazioni, dopo che la Banca Centrale Europea ha preso le ultime decisioni, è salito al 3,53% a gennaio 2023. A dicembre 2022 si era attestato, invece, su un 3,01%.
Secondo i dati che vengono forniti direttamente dall’Abi, l’Associazione Bancaria Italiana, le percentuali attuali dei tassi sono ancora distanti rispetto a quelle di fine 2007, quando erano intorno al 5,72%. Si iniziano, comunque, a sentire i primi effetti sul mercato immobiliare, che ha iniziato a rallentare.
Mutui, i problemi dei tassi
Il tasso medio per l’acquisto di una casa è tornato ai valori del mese di novembre 2013. A sottolinearlo è Gianfranco Torriero, vice direttore generale dell’Abi, il quale ha spiegato che il tema dei tassi sui mutui è particolarmente rilevante, perché la domanda di abitazioni non è semplicemente funzionale ai tassi praticati, ma è legata anche ai prezzi delle abitazioni e al reddito disponibile.
Andando a guardare nel dettaglio l’impatto che i tassi sui mutui hanno sulle famiglie, una recente simulazione della Fabi, Federazione Autonoma Bancari italiani, ha messo in evidenza che le rate di quelli a tasso fisso sono sostanzialmente quasi raddoppiate. Quelle, invece, dei mutui a tasso variabile, il rimborso mensile ha registrato un aumento del 24% A questo punto si verificano due casi contrapposti: da un lato ci sono le famiglie preoccupate per l’aumento delle rate dei mutui da pagare; dall’altra c’è chi si preoccupa se riuscirà ad ottenere o meno un finanziamento.
Per il momento l’andamento del mercato immobiliare continua a rimanere un sorvegliato speciale: si cerca di comprendere quali evoluzioni ci possano essere e le prospettive, anche in vista di ulteriori rialzi dei tassi. In questo preciso momento, con “gli attuali tassi di mutuo, la nostra rete segnala un leggero rallentamento del processo decisionale riferito all’acquisto dell’immobile dovuto a una maggiore prudenza da parte di chi deve stipulare un mutuo a copertura importante – spiega Fabiana Megliola, responsabile dell’ufficio studi del gruppo Tecnocasa -. Questa è una riflessione necessaria, che porta a definire meglio la richiesta e, eventualmente, a rimodularla verso tipologie di immobili o zone che consentono di perfezionare l’operazione di compravendita con l’effettiva disponibilità“.
La fotografia dell’Abi
Il rapporto mensile dell’Abi ha messo in evidenza che a gennaio c’è stato un aumento dei prestiti alle famiglie e alle imprese ed un calo dei depositi. Una crescita dell’1,3% rispetto ad un anno fa è stata registrata proprio dai prestiti. La dinamica dei finanziamenti prosegue con un andamento positivo anche se in decelerazione. La dinamica della raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in calo dello 0,9% su base annua. A gennaio, i depositi sono scesi di 18,7 miliardi di euro (-1% su base annuale), mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è leggermente cresciuta (+0,6%).