Mutui variabili ed effetto Bce. L’outlook sui rincari
Le rate periodiche, che si devono pagare sui mutui variabili, sono legate a doppio filo con le decisioni della BCE. Gli analisti si aspettano che possa essere deciso un aumento dei tassi di 50 punti base.
Per questo motivo, Facile.it ha effettuato alcune simulazioni, per cercare di capire quanto incida questa ipotetica decisione sulle tasche dei consumatori.
Prendendo in considerazione un mutuo a tasso variabile medio, con il nuovo incremento dei tassi, la rata mensile potrebbe aumentare di quasi 35 euro nel corso dei prossimi anni. Questo significa, in estrema sintesi, che ogni famiglia dovrà pagare 180 euro in più rispetto ad inizio anno, con un aggravio del 39%.
Mutui a tasso variabile, le simulazioni
Cerchiamo di capire un po’ meglio come cambiano i costi per le famiglie che hanno dei mutui a tasso variabile. Facile.it ha preso in esame un finanziamento da 126.000 euro, rimborsabile nel corso di 25 anni e sottoscritto a gennaio 2022. Si è poi provveduto ad analizzare come è cresciuta la rata da inizio anno fino ad oggi, e come potrebbe continuare a crescere nel corso dei prossimi anni. Per fare questa analisi, sono stati ipotizzati due scenari: un aumento dell’Euribor di 0,50% e uno di 0,75%. A gennaio il Tan di partenza, usato in questa analisi, era pari allo 0,67%. La rata mensile prevista all’origine era pari a 456 euro.
Nel corso della prima parte dell’anno le rate sono cresciute di poco: tredici euro da gennaio a giugno. A partire da luglio, invece, gli indici del mutuo hanno iniziato a crescere in maniera consistente. Dopo i tre aumenti decisi dalla BCE, la rata di dicembre è arrivata 602 euro: questo significa che è quasi 150 euro in più rispetto a quella iniziale.
Cosa succede in caso di un nuovo aumento
Cosa succederà nel caso in cui la BCE dovesse aumentare di nuovo il costo del denaro di 50 punti base? Ipotizziamo che l’Euribor cresca in maniera analoga, la rata mensile del mutuatario salirebbe, nel corso dei prossimi mesi, a 636 euro: 35 euro in più rispetto a quella di oggi e 180 euro in più da inizio anno.
L’Euribor, l’indice di riferimento per i mutui a tasso variabile, tende a cambiare sulla base delle aspettative dei tassi BCE, ma non è detto che lo faccia in misura uguale; per capire quindi come varieranno nel concreto le rate dei mutuatari, bisognerà aspettare di vedere come l’indice si muoverà rispetto alle decisioni della Banca Centrale – spiega Ivano Cresto, Managing Director prodotti di finanziamento di Facile.it -. In ogni caso l’impatto dell’aumento sarà differente per ciascun mutuatario in base ad alcuni fattori, tra cui l’importo residuo del finanziamento e il numero di rate mancanti; il consiglio per chi ha un mutuo variabile è di stabilire la soglia massima oltre la quale la rata potrebbe diventare insostenibile e rivolgersi al proprio istituto di credito o ad un consulente per individuare la soluzione migliore in base alle proprie caratteristiche.