Mutuo: come difendersi da aumenti tassi attesi nei prossimi mesi
Sicuramente, quello che stiamo attraversando, non è un periodo particolarmente facile, almeno per le famiglie che hanno sottoscritto un mutuo.
La rata, almeno dal mese di luglio 2022, ha continuato a salire, ed è destinata a lievitare nel futuro, tanto che gli esperti si aspettano un rincaro di almeno 80 euro al mese.
Il mutuo è una strada obbligata per acquistare una casa: sono poche le famiglie che dispongono di risparmi sufficienti per comprare un immobile.
Questo, comunque, non risulta un periodo particolarmente facile per quanti hanno intenzione di sottoscrivere un finanziamento ipotecario. Gli istituti di credito hanno elargito alle famiglie fondi per acquistare casa per un ammontare complessivo pari a 427 miliardi di euro (i dati sono aggiornati a dicembre 2022).
I sottoscrittori, comunque, stanno manifestando una viva preoccupazione per la politica sui mutui adottata dal precedente governo.
Nel corso dell’ultimo anno, le famiglie hanno preferito i prodotti a tasso fisso, andando a penalizzare i tassi variabili, per i quali – tra l’altro – è stato previsto un tetto massimo: il cosiddetto gap.
Il Governo aveva introdotto questo provvedimento con l’obiettivo di salvaguardare i sottoscrittori dalle forti oscillazioni dei tassi quanti avevano sottoscritto un mutuo.
Mutui, continuano gli aumenti
Sia i tassi fissi che quelli variabili hanno registrato dei forti innalzamenti, a causa delle strette che sono state decise dalla Banca Centrale Europea.
Proviamo a fare un esempio concreto, per analizzare cosa sia cambiato. Fino al mese di novembre 2021, su un finanziamento di 150.000 euro da restituire in trent’anni, il tasso variabile era sotto lo 0,5% mentre quello fisso era più dell’1%.
Oggi come oggi, la situazione è letteralmente cambiata: per lo stesso tipo di mutuo, i due tassi sono saliti intorno al 3,15%.
Cosa significa tutto questo? Nel caso in cui dovessimo fare i conti in tasca ai sottoscrittori, noteremo che se nel 2021 questi pagavano una rata mensile pari a 480 euro, oggi chi ha aperto un nuovo finanziamento deve pagare 630 euro al mese.
Secondo i calcoli effettuati dal Codacons, questo significa che, nell’arco di un anno, una famiglia può arrivare a pagare quasi 3.000 euro in più.
Si salvano unicamente quanti, al momento della sottoscrizione del contratto di finanziamento, avevano optato per bloccare la rata.
Purtroppo i guai per i diretti interessati non sono finiti qui.
Andando ad analizzare i dati dell’Euribor, ossia il tasso di interesse per le transazioni finanziarie in euro tra le principali banche europee, sono attesi altri 80 euro di rincaro ogni mese.
È necessario attendere il 2024 per vedere una lenta decrescita dei tassi di interesse, quando è previsto un calo dell’inflazione.
Le soluzioni per risparmiare
Il timore – ribadito anche da Christine Lagarde, presidente della Bce – è che molte famiglie diventino morose, a fronte di un consistente e costante aumento dei tassi.
Lagarde ha quindi suggerito alcune soluzioni per scongiurare il peggio. Una delle possibili strade da adottare è quella che ogni singola banca proceda con la rinegoziazione dei mutui.
Gli istituti di credito, comunque, non sembrano particolarmente intenzionati ad effettuare sconti.
Una seconda possibilità è quella garantita dalla surroga, che permette il trasferimento di un mutuo esistente con una banca verso un altro istituto.
In linea teorica, questo passaggio dovrebbe avvenire senza costi aggiuntivi.
L’ultima strada per poter risparmiare è quella di effettuare il passaggio al tasso fisso per quanti hanno un variabile con durata residua sino a 25 anni.
L’importo da restituire deve essere inferiore a 200.000 euro e il richiedente deve avere un Isee di 35.000 euro.