Affitti e la mappa degli ultimi sei mesi: ancora giù la domanda (-6,4%) e aumenta offerta case disponibili (+1,8%). Prezzi invariati
Gli effetti della pandemia continuano a pesare anche sul mercato delle locazioni. Un impatto che si sente non solo sulle grandi città a vocazione turistica ma su tutto il Paese che ha visto mutare il mercato. In particolare, negli ultimi sei mesi è scesa ancora la domanda di immobili in locazione e aumentato lo stock di case disponibili, con i prezzi che sono rimasti invariati. Secondo i dati dell’Osservatorio di Immobiliare.it nell’ultimo semestre (settembre 2020 – febbraio 2021) l’offerta di immobili in affitto è aumentata dell’1,8%, mentre la domanda è diminuita di quasi 6 punti e mezzo percentuali. Variazioni minori invece, come detto, sul fronte costi: per un trilocale in affitto si spendono in media 801 euro, con una variazione percentuale negli ultimi sei mesi pari all’1%.
“Con l’aumento dell’offerta di abitazioni in affitto in tutto il Paese abbiamo rilevato anche un miglioramento qualitativo dello stock in locazione, soprattutto grazie alle case prima destinate ai turisti e quindi maggiormente curate – dichiara Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it – I proprietari stanno prendendo consapevolezza di quanto un immobile più curato venga poi affittato in tempi più brevi e con canoni più elevati. Questo potrebbe contribuire ad un generale innalzamento del livello qualitativo delle locazioni in Italia nel futuro, complici anche gli attuali bonus a disposizione di chi sceglie di ristrutturare”.
Differenti aree, differenti trend
Se si passano in rassegna le diverse aree del Paese emergono trend differenti. Dall’analisi dei dati raccolti nella zona del Nord-est emerge una generale condizione di sofferenza in scia agli effetti della pandemia: un’area in cui sono calate sia l’offerta che la domanda di immobili in affitto rispetto a settembre 2020. Se la prima mostra una flessione di 2,2 punti percentuali, la domanda segna una brusca discesa di quasi 8 punti percentuali (-7,9%). Il Nord-ovest, invece, registra un mercato a due velocità: cresce l’offerta (+3,5%), ma scende la domanda che perde 6,5 punti percentuali. Per quanto riguarda i costi, restano invariati, segnando un +0,2% che va ad incidere poco sul prezzo finale.
Centro e Isole sono, invece, accomunati dalla crescita significativa dell’offerta di immobili in affitto, provenienti dallo stock precedentemente destinato all’uso turistico, pari al 2,3% per il Centro e al 5,2% delle Isole. Diminuisce invece in maniera profonda la domanda di abitazioni nelle Isole dove si evidenzia una flessione di quasi 20 punti percentuali (-19,9%) ed è più contenuta invece la diminuzione nel Centro Italia (-5,1%). Sul fronte costi, le due aree del Paese si dividono: se al Centro i prezzi degli affitti si mantengono sostanzialmente stabili, nelle Isole aumentano di poco più di 1 punto percentuale.
Infine, il Sud che – come il Nord-est – vede il segno meno sia per quanto riguarda la domanda (-3,3%) che l’offerta (-3,4%) di abitazioni in locazione negli ultimi 6 mesi. A salire sono solo i prezzi che segnano un aumento di 3,3 punti percentuali portando il costo medio di un appartamento trilocale a 613 euro.
Analizzando le variazioni relative al settore delle locazioni residenziali, i grandi capoluoghi negli ultimi sei mesi mostrano un significativo aumento dell’offerta (+12,1%). Il gruppo dei piccoli capoluoghi di regione (-9,8%) e quello composto da province e piccoli centri (-7,5%) invece vedono una netta diminuzione degli immobili disponibili sul mercato.
Tema prezzi
Per quanto riguarda il capitolo prezzi, negli ultimi sei mesi i costi degli immobili in affitto restano praticamente fermi, visto che solo nei grandi capoluoghi si registra una discesa dei prezzi pari all’1,9%, sebbene questi restino comunque i più cari: se si vuole affittare un trilocale qui si dovranno mettere a budget poco più di 1.000 euro contro i 600 richiesti mediamente nelle città più piccole. Ecco la tabella con gli indicatori di mercato per il settore delle locazioni residenziali nei gruppi oggetto dell’analisi rilevati a febbraio 2021: