Alert di Fca sull’ecotassa del governo: se passa la proposta, investimenti in bilico
L’ecotassa prevista nella manovra di bilancio 2019 rischia di far saltare il piano di investimenti di Fca. Questo secondo Repubblica il contenuto di una lettera che i vertici della casa automobilistica avrebbero scritto al Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte che aveva organizzato un incontro a Torino invitando Mike Manley e Pietro Gorlier per parlare delle prospettive di investimento nel torinese del gruppo.
L’ecotassa che allerta Fca
L’emendamento alla legge di bilancio 2019, firmato dai 5stelle Dell’Orco e Crippa, prevede una sovrattassa sulle auto più inquinanti in termini di C02 acquistate dal prossimo anno e al contrario incentivi per chi acquista auto elettriche. Gli importi da pagare in base al tipo di auto vanno dai 150 ai 3 mila euro e si tratterà di un’imposta progressiva, proporzionale alle emissioni di Co2 di benzina e Diesel. Se la proposta diventerà legge, dal 1 gennaio una Panda pagherà un minimo di 300 euro di tassa, avverte Fca che sottolinea: in queste condizioni gli investimenti previsti dal piano sono a rischio. “La realizzazione del piano industriale per l’Italia prevede entro il periodo 2019-2021 un ammontare di investimenti pari a 5 miliardi di euro per i il lancio di 13 nuovi modelli o restlyling di modelli esistenti nonché nuove motorizzazioni con impiego diffuso di tecnologia ibrida ed elettrica”, si legge nella lettera firmata da Pietro Gorlier. Il piano industriale di Fca incluso l’impegno per il Piemonte prevede tra le altre cose la produzione della futura Fiat 500 elettrica ed il rinnovamento dei modelli Masrerati Lievante, Quattroruote e Ghibli a Mirafiori. “Ma negli ultimi giorni” – sottolineano i vertici di Fca – “lo scenario a tendere del settore è stato significativamente modificato da interventi sul mercato dell’auto in discussione all’interno della Legge di bilancio che a nostro avviso” continuano “alterano l’intero quadro di azione”.
La lettera di Manley e Gorlier
A preoccupare Fca il fatto che “il sistema di bonus-malus, qualora attuato secondo l’impianto approvato in prima lettura alla Camera, inciderà significativamente sulla dinamica del mercato, in una fase di transizione del settore, costruttori e filiera, estremamente delicata, modificando le assunzioni alla base del nostro piano industriale”. Fca sottolinea allora che “se tale intervento fosse confermato fin dal 2019 si renderà necessario un esame approfondito dell’impatto della manovra e un relativo aggiornamento del piano annunciato”.