Alitalia: 14 pretendenti in corsa. Vendita in blocco a rischio?
Mentre è scoppiato il caos nel settore aereo europeo, con il caso Ryanair e la cancellazione di migliaia di voli in primo piano, si torna a parlare del futuro di Alitalia. Per l’ex compagnia di bandiera italiana sono 14 i pretendenti che hanno potuto accedere alla virtual data room per poi eventualmente presentare un’offerta vincolante. Lo scrive “Il Corriere della Sera” in edicola oggi, rimarcando che la metà di questi ha esaminato solo i dati del settore aviation, mentre gli altri hanno preso in considerazione solo i muneri del settore handling.
Di fronte a queste indicazioni, sembra che nessuno sia interessato ad acquistare Alitalia in blocco, con i potenziali acquirenti che guardano piuttosto alle singole attività. “Non sembra funzionare perciò l’invito a non smembrare l’azienda, anche se il compito dei tre commissari sarà proprio quello di migliorare le offerte che verranno ricevute”, aggiunge il quotidiano di via Solferino. L’azienda e i tre commissarri più volte hanno indicato che l’obiettivo principale è proprio quello di evitare lo spezzatino.
Intanto, secondo le anticipazioni de “Il Corriere della Sera”, le offerte non vincolanti per la parte aviation sono arrivate da due compagnie low cost: Ryanair ed EasyJet. Anche Lufthansa si è presentata “in chiaro”, cioè senza intermediari finanziari, come invece potrebbero aver fatto alcune compagnie orientali. Mancherebbero i gruppi cinesi, ma la presenza di tre fondi del calibro di Cerberus, Greybull ed Elliott potrebbe celarne la presenza al prossimo tavolo delle trattative. Lato handling, tra le offerte ci sono quelle della belga Aviapartner, Airport Handling e Alisud. Il tutto in attesa della prossima scadenza: entro il 2 ottobre i potenziali acquirenti dovranno presentare le offerte vincolanti.
“Sceglieremo l’offerta che, sulla base dei criteri del bando che abbiamo stilato, risulterà migliore. Sono convinto che finora abbiamo lavorato bene, stante la situazione difficile che abbiamo trovato”. Questa la posizione del commissario di Alitalia, Stefano Paleari, nel corso di una intervista all’Eco di Bergamo.