Alitalia, Cerberus torna alla carica chiamando easyJet. Verso holding con CdP e sindacati
Il fondo Cerberus torna alla carica su Alitalia, intenzionato a strapparla alle mire della tedesca Lufthansa. E lo fa con un piano ben preciso, che prevede l’alleanza con il vettore britannico easyJet e la costituzione di una holding, che sarebbe controllata dal colosso newyorchese del private equity, ma in cui entrerebbero anche lo Stato, attraverso la CDP (Cassa depositi e prestiti) e i sindacati dei piloti e del personale di terra e di volo. E’ quanto riporta Il Sol 24 Ore.
Cerberus ha le idee chiare, tanto che il piano che ha per il futuro di Alitalia – di cui, si ricorda, vuole conservare l’integrità – è stato presentato già ai commissari.
Sul fronte easyJet, le trattative sono già partite e il loro esito verrà discusso con gli stessi commissari, in un incontro che si terrà il prossimo martedì, a Roma, e a cui parteciperà lo stesso responsabile del private equity, che dovrebbe arrivare in Italia da New York nel fine settimana.
In tutto questo la compagnia aerea tedesca rischia di rimanere indietro a Cerberus nella gara per la conquista di Alitalia, anche dopo gli ultimi commenti del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, che ha detto chiaramente che la proposta di Lufthansa deve essere migliorata.
“L’offerta di Lufhtansa va migliorata, il nostro impegno è migliorarla”, ha detto il ministro, ai microfoni di “Circo Massimo” su Radio Capital. Ancora prima, il commissario Luigi Gubitosi aveva lasciato intendere che Alitalia può contare ancora su un tesoretto, tanto da essere abbastanza “forte” per poter scegliere il partner che reputa ideale.
In questa situazione, l’interesse del fondo Cerberus appare sicuramente invitante, visto che il gruppo di private equity vuole che Alitalia rimanga intera. Nessuno spezzatino, dunque: Alitalia resterebbe così com’è e anche i posti di lavoro verrebbero tutelati.
Così ha confermato a Il Sole 24 Ore Jason Ghassemi, chief communications officer di Cerberus: “Siamo fortemente interessati ad investire in Alitalia. Vogliamo lavorare con tutti i rappresentanti con un investimento di lungo periodo”.
La portavoce ha aggiunto di “apprezzare il supporto costruttivo ricevuto da numerosi rappresentanti italiani che hanno condiviso i nostri obiettivi”.
Tra l’altro, Alitalia ora si troverebbe in una posizione di maggiore forza, come confermato dalle dichiarazioni rilasciate dallo stesso Gubitosi.
Alitalia, ha fatto notare il commissario, ha in cassa 849,6 milioni dai 900 milioni messi a disposizione dallo Stato con il prestito ponte.
Sulle trattative per la cessione, queste vanno avanti con “più di un paio di soggetti. Non abbiamo quindi necessariamente fretta di chiudere. Avere la possibilità di essere stabili e solidi ci permette di non chiudere con fretta una trattativa, che può indebolirla, il che non vuol dire che non la possiamo chiudere il prima possibile”. Il vero messaggio è che “abbiamo il lusso di poter scegliere l’offerta migliore”.