Alitalia diventerà statale, si ripartirà con una flotta ridotta fino a 25-30 aerei
Alitalia verso la nazionalizzazione per evitare il fallimento, dopo che la gara con i pretendenti è sfumata. Ancora non è chiaro il piano industriale, che prevede la costituzione di una società 100% pubblica nel cui board dovrebbero entrare anche i rappresentanti dei lavoratori. La newco dovrebbe ripartire con una flotta ridotta a metà o addirittura a un quarto. Per quanto riguarda i tempi, si suggerisce una accelerazione perché la liquidità in cassa sta terminando. Si parla di un mese poco più. “Poiché la liquidità in cassa sta terminando ci è stata comunicata l’idea di arrivare in tempi brevi, poco più di un mese, alla costituzione di una nuova Alitalia a partecipazione statale”, hanno riferito congiuntamente Cgil e Filt, evidenziando che “a detta del Mise sarebbe l’unica alternativa al fallimento”.
La vicenda rientra in un momento critico per l’intero settore aereo a causa del coronavirus. Ma proprio questo scenario globale potrebbe giocare a favore di Alitalia, con l’Europa pronta a concedere sgravi fiscali, sostegni economici e misure ad hoc per salvaguardare le principali compagnie.
Confermata la strada della nazionalizzazione
Dal primo confronto (in video-conferenza) tra i sindacati e il ministero dello Sviluppo Economico (Mise), che si è svolto ieri, è stata confermata la costituzione di una società al 100% pubblica, almeno in una prima fase e con un board nel quale saranno presenti rappresentanti dei lavoratori. “Positiva la volontà espressa dal governo di costituire una compagnia aerea di bandiera di proprietà dello Stato e la previsione di aprire alla partecipazione nel board delle rappresentanze dei lavoratori”, hanno commentato il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, e quello della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi.
Ancora poco chiaro invece il piano di sviluppo futuro della nuova Alitalia. “Il nostro giudizio – hanno proseguito i due segretari Uil – rimane sospeso su quanto non si è discusso e che deve necessariamente essere oggetto di confronto sin dai prossimi giorni, sulle modalità di nascita della newco e sul suo perimetro, sull’organico dei lavoratori, sulla dimensione della flotta e sui progetti di crescita che si devono mettere necessariamente in campo in previsione della ripartenza del mercato”.
Secondo diverse indiscrezioni di stampa, la nuova Alitalia subirà comunque una pesante cura dimagrante, con una flotta dimezzata o addirittura ridotta a un quarto. La nuova società dovrebbe infatti partire con 50-70 di aerei, ma c’è anche chi avanza l’ipotesi di 25-30 velivoli, dagli attuali 110.
“Non è stata data risposta ai quesiti posti sul piano industriale e si è deciso di procedere, a partire dalla prossima settimana, ad una serie di incontri con il Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero del Lavoro e Ministero dei Trasporti”, hanno concluso Cgil e Filt. Già oggi sarebbe previsto un primo incontro tecnico, sempre in videoconferenza, tra sindacati e ministero del Lavoro sulla cassa integrazione, altro nodo da sciogliere. L’azienda ha chiesto la cigs di 3.960 dipendenti fino al 31 ottobre. Ma questo numero potrebbe aumentare di 2.000 unità considerta l’emergenza coronavirus, portando il totale a quasi 6.000 dipendenti.