Alitalia e quella frase di Di Maio su Atlantia: ‘azienda decotta’. Savona: ‘Consob si è mossa subito’
La Consob si è mossa “fin dall’inizio” dopo che il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio ha definito Atlantia un’azienda decotta. Lo ha detto il numero uno dell’Autorità di mercato, Paolo Savona, a Radio 24. La notizia relativa alla decisione della Consob di aprire una indagine su Luigi Di Maio è arrivata due giorni fa circa con un tweet con cui la deputata del Partito Democratico Raffaella Paita ha pubblicato la risposta che Savona ha dato alla sua richiesta.
“Il giorno dopo che c’è stato l’intervento – ha detto Savona ai microfoni di Radio 24 – sono stato avvicinato da un giornalista che mi ha fatto questa domanda e gli ho risposto ‘noi stiamo facendo il nostro dovere’, cioè applicare le leggi e quindi mantenere la segretezza su quello che facciamo, perché altrimenti contribuiremmo alla confusione sui mercati. Poi ci ha scritto un deputato del Pd (per l’appunto Raffaella Paita) e per rispetto del Parlamento abbiamo risposto in questo modo. La lettera è stata pubblicata, noi speravamo di essere ripagati con la nostra stessa cortesia” ma “sono ingenuità che mi tengono in vita”.
Il punto è che la lettera firmata da Paolo Savona e inviata alla deputata del Partito democratico porta la data del 15 luglio, mentre le parole di Di Maio contro Atlantia sono state proferite tre settimane prima.
Vi ricordate le parole di #DiMaio su #Atlantia decotta che farebbe cadere gli aerei? #Consob in risposta alla mia lettera ha comunicato di aver avviato un’indagine per verificare l’impatto di queste dichiarazioni sul regolare funzionamento e sull’integrità del mercato. pic.twitter.com/igMAzsv0R0
— Raffaella Paita (@raffaellapaita) July 16, 2019
Lo stesso quotidiano Il Foglio ha commentato il caso in un articolo dal titolo più che indicativo: La Consob s’è desta sul caso Di Maio-Atlantia, facendo notare che Savona & Co. hanno dato qualche chiarimento sulla vicenda soltanto tre settimane dopo le parole proferite dal leader del M5S:
“A quasi tre settimane dalle dichiarazioni a mercati aperti di Luigi Di Maio contro Atlantia, la Consob ha fatto sapere di avere aperto un fascicolo per verificare gli impatti delle accuse sul titolo della società quotata. La notizia è stata resa nota dalla parlamentare del Partito democratico Raffaella Paita, che, spinta dal silenzio dell’Autorità di vigilanza, nei giorni scorsi aveva chiesto di conoscere quali provvedimenti fossero stati presi. Su Twitter, Paita ha pubblicato la lettera firmata da Paolo Savona in risposta alla sua richiesta, datata 15 luglio”.
Nella lettera si legge che che “la Consob, in seguito alle recenti dichiarazioni del vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio e di alcuni esponenti del governo su Atlantia spa e sulla possibile revoca delle concessioni alla società controllata Autostrade per l’Italia ha avviato, entro i limiti e la segretezza previsti dalle leggi, i necessari approfondimenti amministrativi per ricostruire analiticamente il contesto informativo, verificarne la correttezza e il conseguente impatto sul regolare funzionamento e sull’integrità del mercato. I competenti uffici stanno seguendo l’istruttoria relativa all’emittente quotato Atlantia al fine di acquisire ogni elemento utile per le indagini su possibili ipotesi di abusi di mercato”.
La frase azienda decotta è stata proferita dal vicepremier Di Maio alla fine di giugno, in merito al dossier di Alitalia.
Quando revocheremo le concessioni autostradali «l’azienda (Atlantia) perderà valore in Borsa -aveva detto il leader dei 5S – Se li mettiamo dentro Alitalia, faranno perdere valore anche agli aerei. Atlantia è decotta».
Immediata la reazione di Atlantia che aveva diramato una nota a mercati chiusi (Di Maio invece aveva parlato a mercati aperti).
“Le dichiarazioni odierne del vice presidente Di Maio perturbano l’andamento del titolo Atlantia in Borsa, anticipando la presunta conclusione di un procedimento amministrativo che il ministro Toninelli ha affermato solo ieri ‘essere ancora in corso’ e determinano gravi danni reputazionali per la società”. La società “si riserva di attivare ogni azione e iniziativa legale a tutela dei propri interessi, dei dipendenti, degli azionisti, dei bondholders e degli stakeholders tutti”.
La beffa per Di Maio è che, come emerso negli ultimi giorni, alla fine Atlantia entrerà nella partita di Alitalia.