Antitrust in campo su offerte di energia elettrica e gas sul mercato libero: chiuse 13 istruttorie, con due multate
Mancanza di trasparenza nella prospettazione delle condizioni economiche di fornitura di energia elettrica e gas sul mercato libero. Questa la motivazione principale che ha spinto l’Antitrust a fare chiarezza sulle offerte di energia elettrica e gas sul mercato libero. In particolare, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha concluso 13 procedimenti istruttori. Di questi, 11 procedimenti istruttori – avviati nei confronti di Enel Energia, Optima, Green Network, Illumia, Wekiwi, Olimpia-Gruppo Sinergy, Gasway, Dolomiti Energia, E.On, Axpo e Audax – sono stati chiusi accettando gli impegni presentati dalle società mentre altri 2, nei confronti di Argos e Sentra Energia, si sono conclusi con l’accertamento delle pratiche commerciali scorrette e con la sanzione.
L’attività istruttoria dell’Autorità, spiega il comunicato, si fonda su un’ampia analisi della documentazione contrattuale e promozionale delle offerte commerciali proposte dai principali operatori del settore e sull’esame di numerose segnalazioni da parte dei consumatori. Da queste sono emerse importanti criticità e una generale ingannevolezza o omissione di informazioni su alcune componenti del prezzo di fornitura di energia elettrica e gas sul mercato libero e, spesso, la previsione di oneri nascosti, impropri e non dovuti dai consumatori. In particolare, è risultata l’omessa indicazione del valore degli “oneri di commercializzazione” sia nelle condizioni di contratto sia nel materiale promozionale, dove si pubblicizzava solo il prezzo della “componente energia”, sebbene tali oneri rappresentino una parte essenziale del prezzo della fornitura per il consumatore e dei ricavi delle imprese. Si tratta di importi che si aggiungono in fattura agli oneri fissati dal regolatore – oneri di sistema, trasporto e gestione del contatore – o di natura fiscale. Inoltre, alcune offerte prevedevano oneri impropri denominati in vario modo, spese di spedizione della bolletta o penali, anche sotto forma di storno degli sconti concessi al momento della sottoscrizione del contratto – peraltro in contrasto con la regolazione vigente – che venivano applicati regolarmente o in caso di recesso anticipato dal contratto di fornitura.
L’Antitrust ha accettato gli impegni proposti dalle 11 società, anche in forza di un articolato parere reso dall’Autorità di regolazione del settore (Arera), a condizione che le società di vendita garantiscano chiarezza e completezza del prezzo di fornitura dell’energia elettrica e del gas nella documentazione contrattuale e nel materiale promozionale, per quanto riguarda le offerte commerciali presenti e future. In tal modo i consumatori potranno conoscere il prezzo della fornitura effettiva e confrontare le offerte sul mercato libero. L’Agcm ha pure accolto gli impegni proposti, relativi al rimborso integrale degli oneri non dovuti a tutti consumatori, sia attivi sia cessati, che erano stati addebitati fin dal 2018.
Due sanzionate: Argos e Sentra Energia
Per quanto riguarda, invece, i procedimenti conclusi nei confronti delle società Argos e Sentra Energia, l’Autorità – dopo avere accertato l’ingannevole od omessa indicazione dei costi di fornitura dell’energia elettrica e/o del gas e l’applicazione di oneri non dovuti dagli utenti – ha irrogato due sanzioni: una ad Argos pari a 2.160.000 euro e una a Sentra Energia pari a 250.000 euro. L’Antitrust ha poi avviato 6 istruttorie nei confronti delle società Visitel, Enne Energia, Ubroker, Bluenergy, Europe Energy e Ajò Energia, per accertare l’esistenza di analoghe criticità nelle offerte proposte sul mercato libero dell’energia.
3 interventi di moral suasion
Infine, tramite 3 interventi di moral suasion, l’Agcm ha invitato Eni gas e luce, A2A e Sorgenia a rendere più chiare e complete le comunicazioni promozionali, attuali e future, indicando con la stessa evidenza grafica tutti gli oneri applicati dalle società di vendita per la fornitura dell’energia elettrica e del gas, così da consentire ai consumatori di scegliere consapevolmente le offerte presenti sul mercato libero. L’Autorità ha fatto sapere che continuerà a monitorare i contenuti delle proposte commerciali di energia e gas per assicurare la trasparenza delle offerte e la non imposizione di oneri impropri nonché per consentire ai consumatori di scegliere le migliori condizioni di offerta, in vista del passaggio di tutti gli utenti al mercato libero dal 1° gennaio 2023.
Unc: ottima notizia, ma le bollette restano ancora un rompicapo inestricabile
“Bene, ottima notizia, ma le bollette, purtroppo, restano ancora un rompicapo inestricabile. Se, come risulta dagli ultimi dati di Arera, i clienti domestici che sono passati al mercato libero hanno finito per pagare di più è di tutta evidenza che i consumatori o sono dei kamikaze o evidentemente hanno aderito senza comprendere fino in fondo le informazioni fornite dalla società”, afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori (Unc).
“Per la luce, in termini di prezzo medio finale, il mercato libero nel 2020 è stato più costoso della maggior tutela del 23,6%, +37,2% per la fascia tra 3500 e 5000 kWh/anno, +35,7% tra 2500 e 3500, +32,7% tra 1800 e 2500, +27,9% tra 1000 e 1800. Quanto al gas fino a 5.000 metri cubi/anno, il mercato libero è stato più caro del 21,8%, nel servizio di tutela il prezzo medio finale è stato pari a 51 cent al metro cubo contro 62 cent nel mercato libero” prosegue Vignola.