Arriva decretone per reddito di cittadinanza e quota 100. Ma alert ‘manovrona’ da 8 miliardi
Attesa per il decretone, il decreto con cui finalmente il governo darà il via alle due misure cavallo di battaglia del M5S e della Lega: rispettivamente, il reddito di cittadinanza e quota 100, con la rottamazione della riforma Fornero. Nuovi grandi grattacapi per il governo M5S-Lega sono stati messi però in evidenza da un articolo pubblicato su Repubblica, che affronta la questione dei conti pubblici, paventando una manovra correttiva, che anticipa essere una manovrona, più che una manovrina:
“Banalmente i conti non tornano. Perchè la realtà è più testarda della demagogia. Sul cammino del governo Conte, infatti, si sono materializzate due questioni che nessuno nascondeva ad eccezione dei ministri. Il rapporto deficit-Pil al 2% (al 2,04% per la comunicazione di Palazzo Chigi) è un obiettivo fallito, insieme alla riduzione del debito. Serve una manovra correttiva in tempi piuttosto rapidi. Il denominatore di questo rapporto fissato all’1%, la crescita del Pil, rappresenta un dato irraggiungibile. Le previsioni più ottimistiche stimano per l’Italia una salita del prodotto interno lordo dello 0,4%. Il rapporto di Bank of America di lunedì scorso sostiene addirittura che non andrà oltre lo 0,2%”. Ciò significa che, per rispettare gli accordi presi con la Commissione europea, “l’esecutivo gialloverde dovrà intervenire con una correzione che si aggira intorno agli 8 miliardi di euro”.
Tornando al decretone, il vertice politico che ha visto riuniti stamattina i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sembra essere terminato in modo positivo:
“Incontro positivo, governo soddisfatto. Ci sono tutte le risorse per quota 100 e per reddito di cittadinanza. Stasera consiglio dei ministri alle 18 per varare il decreto”.
Così si legge in una nota di palazzo Chigi, diramata al termine del vertice sul decretone. Sempre la nota comunica il “via libera agli stanziamenti per il TFR anticipato per tutti i dipendenti pubblici e per fondo volo Alitalia”.
Al vertice di stamattina hanno partecipato anche il ministro dell’Economia Giovanni Tria, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro e i sottosegretari Giancarlo Giorgetti, Claudio Durigon, Massimo Garavaglia e Laura Castelli.
Così Durigon, sottosegretario al Lavoro, dopo il vertice:
“Il testo è pronto: tutto bene, tutto in ordine. Tutti i nodi sono stati risolti”. Ancora prima, interpellato da Radio Anch’Io, Durigon aveva precisato che quota 100 “si rivolge a una platea di 350 mila persone per quest’anno“.
Così il presidente del Consiglio Conte, aveva anticipato in un’intervista rilasciata a La Stampa:
“Oggi sarà un giorno importante: approveremo le misure più qualificanti dal punto di vista politico e sociale della nostra attività di governo” e non ci sarà spazio nel reddito di cittadinanza per i “furbi”, visto che “questa riforma contiene contromisure adeguate e in fase attuativa saremo molto vigili contro i furbi che pensano di poter abusare di questa misura”.
“Abbiamo predisposto strumenti di controllo in modo da poter incrociare le banche dati e di permettere all’Inps e alla Guardia di Finanza di fare tutte le verifiche sulle dichiarazioni Isee – ha precisato il premier – Sono fiducioso che le misure saranno efficaci per contrastare gli abusi”, ha aggiunto, sottolineando che “abbiamo previsto il carcere fino a sei anni per chi fornisce dati falsi o continua a lavorare in nero. Mi sembra una pena sufficiente a scoraggiare qualsiasi furbetto”.