Arriva il nuovo digitale terrestre, che vi costringerà a cambiare televisore
Una normativa, dettata dall’Unione europea, verrà adottata con la Manovra di bilancio. Riguarda il digitale terreste e potrebbe costringere molti italiani a cambiare televisore
Ci eravamo appena abituati al digitale terrestre, la rivoluzione nella trasmissione dei programmi tv che ha mandato l’analogico nel dimenticatoio. L’Italia ha completato il passaggio nel luglio 2012, dopo vari rinvii decisi a causa della lentezza degli italiani ad adottare il nuovo standard. Poco più di cinque anni dopo ecco la novità. Ci sarà un nuovo digitale terrestre. Chi è ancora alle prese con la sintonizzazione dei canali, e magari sta cercando ancora di capire perché il televisore in sala propone canali diversi da quello in camera da letto, abbandoni la disfida perché potrebbe dover rifare tutto da capo.
Passaggio graduale dal 2018 al 2022
Il fischio di inizio è fissato per il 2018 e ci saranno quattro anni di tempo, fino al 2022, per completare il passaggio (salvo rinvii) che avverrà gradualmente. La Legge di bilancio 2018 non stabilisce però chi saranno i primi “fortunati” a poter godere del nuovo standard Dvb-t2. La scelta è demandata a ulteriori disposizioni. Quello che è certo è che chi non disporrà di un televisore compatibile dovrà prepararsi a sostituirlo o acquistare un decoder.
Il perché del nuovo cambio
È tutto un gioco di frequenze. I Paesi europei, e quindi anche l’Italia, devono fare spazio alle reti mobili a banda ultralarga (5g) e daranno perciò lo sfratto alle frequenze televisive dalla banda dei 700 mhz. La soluzione per le frequenze sfrattate sta proprio nella nuova tecnologia che permette di trasmettere la stessa quantità di canali, con una qualità migliore ma utilizzando un numero inferiore di frequenze.
Cosa succede al vecchio televisore
Se avete un vecchio televisore a tubo catodico, forse è arrivato il momento di cambiarlo o cederlo a un negozio di antiquariato. Se avete un televisore acquistato dopo il primo luglio 2016 dovete verificare se possiede un sintonizzatore per ricevere programmi in Dvb-t2. I televisori venduti nel 2017 dovrebbero invece essere già abilitati. Se invece avete un televisore acquistato negli ultimi anni, magari apposta per ricevere il primo digitale terrestre (Dvb-t1), potreste doverlo cambiare o comprare un decoder. Per facilitare l’acquisto dei nuovi apparecchi il governo ha previsto un contributo di 100 milioni di euro a riduzione del costo, al momento disponibili solo per gli utenti esonerati dall’obbligo di pagamento del canone per ragioni economiche. Il contributo potrebbe essere esteso se l’Unione europea darà il via libera non giudicandolo un aiuto di Stato ai produttori.