Assicurazione contro rischi informatici: la nuova frontiera, un mercato potenziale da oltre 100 milioni
Furto e diffusione di dati personali, insulti e diffamazione sui social network e frodi informatiche. I pericoli legati alla vita digitale sono molteplici e le compagnie assicurative stanno mettendo a punto polizze sempre più avanzate per proteggere i privati dai rischi connessi all’uso di Internet, offrendo un supporto legale e psicologico, ma anche il recupero dei dati persi. Finora queste coperture sono state proposte in abbinamento a una polizza casa, ma ora alcune compagnie stanno iniziando a proporle come prodotti indipendenti.
“In Italia le polizze contro i cyber risk vengono generalmente proposte come garanzie accessorie all’interno di pacchetti assicurativi legati alla casa con un costo che varia mediamente tra i 24 e i 40 euro l’anno – spiega Lodovico Agnoli, responsabile new business di Facile.it – Si tratta di coperture ancora poco diffuse nel nostro Paese ma che potrebbero crescere significativamente nei prossimi anni, non solo in virtù di una maggiore consapevolezza dei rischi legati al web, ma anche perché alcune compagnie stanno iniziando a proporre queste assicurazioni come prodotti indipendenti e non più connessi all’abitazione”.
Il recente studio “Personal cyber insurance: Protecting our digital lives” di Swiss Re ha evidenziato come, entro il 2025, il valore del mercato globale delle assicurazioni personali contro i cyber risk potrebbe addirittura superare i 3 miliardi di euro. E soltanto in Italia potrebbe valere più di 100 milioni di euro l’anno, secondo le stime formulate da Facile.it. Dati che non devono sorprendere se si considera che le vittime del cyber crimine, solo in Italia e solo nel 2017, sono state 16 milioni (Norton Cyber Security Insights Report 2018).
Cosa coprono e come funzionano queste polizze
Nei casi in cui l’intestatario della polizza, o uno dei membri della sua famiglia, sia vittima di cyber bullismo, diffusione illecita di materiale personale, diffamazione o minacce online, l’assicurazione interviene assistendo il cliente nei processi in sede civile e penale o in via stragiudiziale al fine di ottenere la rimozione dei contenuti lesivi pubblicati e per richiedere l’eventuale risarcimento danni. Se l’azione intrapresa non porta a risultati concreti in tempi rapidi, alcune compagnie supportano l’assicurato con un team di esperti che si attiverà per inondare la rete con nuovi contenuti volti a disperdere e minimizzare la visibilità dei materiali lesivi pubblicati, mettendo in atto il cosiddetto flooding.
Oltre alla copertura delle spese legali alcune polizze offrono anche un supporto di natura medica, andando a sostenere, nei limiti del massimale, le eventuali spese per cure psicologiche laddove la vittima manifesti disturbo post traumatico da stress.
Alcune polizze contemplano anche la tutela in caso di cyber stalking; attenzione però perché può capitare che queste coperture siano valide solo se a commettere l’illecito è una persona esterna al nucleo familiare; se invece lo stalker o il cyber criminale è un membro stretto della famiglia, ma anche un ex marito o un ex fidanzato, allora la polizza potrebbe non intervenire.
È bene precisare che anche se la polizza è attiva, prevenzione, responsabilità e buon senso restano elementi imprescindibili – non solo per ridurre al minimo i rischi informatici – ma anche ai fini della validità stessa della copertura assicurativa. Le polizze cyber risk tutelano solo le vittime di azioni illecite online. Se è l’assicurato a commettere un atto doloso, la copertura non è valida. La polizza potrebbe non essere valida anche se la controversia nasce da materiali o informazioni diffusi online volontariamente dall’assicurato stesso. In casi di vittime minorenni, inoltre, l’assicurazione potrebbe non essere valida se la compagnia dovesse ravvisare una negligenza da parte dei genitori.
In caso di perdita di dati
I device sono diventati oggi veri e propri archivi dove si conservano gran parte dei ricordi e dei dati sulla vita privata, come fotografie, video e documenti. File di grandissimo valore la cui perdita creerebbe un danno, materiale ed affettivo, inestimabile. In casi come questo l’assicurazione cyber risk potrebbe essere una soluzione concreta per evitare di spendere molti soldi o, peggio, gettare al vento anni di ricordi. Le compagnie infatti mettono a disposizione dell’assicurato software specifici per il recupero dei dati persi e, qualora non sufficienti, coprono i costi di riparazione presso un centro specializzato. Le polizze, invece, non tutelano l’assicurato se nel device sono stati volontariamente installati software pirata che hanno causato il danno.
Acquisti online protetti
Uno dei rischi più frequenti in rete è legato agli acquisti online. In questo caso l’assicurazione cyber risk offre un supporto nella risoluzione di controversie relative a inadempienze contrattuali. Attenzione però alla lista di beni che non sono coperti, perché in alcuni casi è molto lunga: tra le categorie di prodotti normalmente esclusi ci sono, tra gli altri, oggetti preziosi, oggetti intangibili con valore monetario (ad esempio azioni, obbligazioni o titoli) e prodotti digitali scaricati online. Sono escluse, anche, le controversie legate ad aste online e all’acquisto online di prodotti usati. È bene considerare, infine, che in alcuni casi la polizza è valida solo se il valore dell’oggetto acquistato è superiore ad un certo importo, normalmente tra i 200 e i 400 euro.