Atlantia: Di Maio recita De profundis su concessioni Autostrade. Ma Anas già pronta a tutelarsi
Che il leader del M5S Luigi Di Maio voglia liberarsi una volta per tutte di Autostrade e dei Benetton è cosa nota da tempo. Lui stesso non manca occasione per rimarcare l’intenzione di revocare le concessioni autostradali alla galassia Atlantia, che controlla Autostrade e che fa capo alla famiglia Benetton. Quale migliore occasione di un discorso pensato ad hoc per inaugurare il nuovo anno? Il capo della Farnesina parla in diretta da Facebook recitando quasi un de profundis per Atlantia-Autostrade:
“Tutti si sono scandalizzati perché è crollato il titolo di Atlantia, ma chi si è scandalizzato non lo ha fatto quando è crollato il Ponte Morandi. E’ crollato il ponte e non si sa di chi è la colpa, invece ogni dichiarazione sulle concessioni è diventata un attentato ad Autostrade”.
Per finire, “io non sono tranquillo che ci siano quei signori che non hanno mantenuto il ponte Morandi che ora gestiscono 3 mila chilometri, bisogna riprenderci quella gestione e poi i dipendenti verranno chiaramente impiegati”.
“La retorica che si perdono i posti di lavoro” con la revoca delle concessioni ad Autostrade, ha precisato il leader dei pentastellati, “è una sciocchezza. Si perdono i profitti dei Benetton ed è giusto, perché non hanno fatto quanto dovuto per mantenere quel ponte” (Morandi).
Poco prima aveva ricordato che, “nel milleproproghe, abbiamo inserito la norma sulle concessioni autostradali. Questo decreto dice finalmente che si avvia un percorso per alcune infrastrutture che ci permette di revocare le concessioni ai Benetton”.
L’ipotesi al vaglio del governo è quella di affidare la gestione delle autostrade ad Anas, stando a dichiarazioni che circolano da diverso tempo. E Anas starebbe proprio pensando di tutelarsi contro eventuali guai. Scrive oggi il Sole 24 Ore, che ventila l’ipotesi di uno scudo penale per Anas:
“Tre sono gli interrogativi che andranno sciolti per agevolare l’attività di Anas. Prima di tutto, in caso di eventuali problemi futuri alle infrastrutture, su chi ricadrebbe la responsabilità penale della manutenzione non eseguita negli anni passati? È possibile mettere in piedi una sorta di ‘scudo penale’ per Anas? Secondo punto: chi sosterrà l’equilibrio finanziario nella gestione delle strade liguri visto che il pedaggio è momentaneamente sospeso? Infine: Anas non ha ancora ricevuto il pagamento della concessione dell’autostrada dei Parchi (Teramo-Roma), appartenente al gruppo Toto. Sia per il periodo 2015-2016 che per il periodo 2017-2018 i pagamenti sono stati rimandati per legge alla fine della concessione, intorno al 2030 (per via dei problemi del territorio a seguito del terremoto). Ma il problema si sta creando anche per il 2019. Chi sanerà il buco dei mancati incassi?”