Atlantia scaccia giovedì nero. Resta il nodo Aspi, perchè il 30 giugno potrebbe essere una data clou
Prove di rimbalzo a Piazza Affari per Atlantia, dopo lo scivolone della vigilia che l’ha mandata KO con un calo di oltre il 9%. Dopo la prima mezz’ora di contrattazioni, il titolo sale infatti di oltre il 2% e riaggancia la soglia dei 14 euro (ieri aveva chiuso a 13,84 euro). Il mercato stamattina guarda ai numeri della trimestrale che mostrano una perdita per effetto Covid, senza perdere d’occhio la questione della controllata Autostrade per l’Italia (Aspi), con il gruppo che confida “in una rapida e positiva soluzione della vicenda” circa le trattative con il Governo.
Trimestre in rosso, giù traffico autostradale ed aeroportuale
Trimestrale in calo per Atlantia, che ha risentito dell’impatto della pandemia causata dal Covid-19 sulle concessionarie autostradali e aeroportuali del gruppo. Nel dettaglio, i risultati del primo trimestre 2020 mostrano una perdita del periodo di pertinenza del gruppo di 10 milioni di euro rispetto all’utile rilevato del primo trimestre 2019 pari a 157 milioni, mentre il margine operativo lordo (Ebitda) ha mostrato una contrazione del 19% a 1,271 miliardi (-16% su base omogenea).
Giù anche i ricavi operativi che sono scesi del 15%, attestandosi a 2,21 miliardi rispetto ai 2,591 miliardi del corrispondente periodo nel 2019 (-10% su base omogenea). Il traffico sulla rete autostradale è diminuito del 20,7% in Italia, mentre il traffico passeggeri ha registrato un -33,3% per Aeroporti di Roma (AdR) e un -21% per Aéroports de la Côte d’Azur. Il cash flow operativo, pari a 790 milioni, si è ridotto del 23% (-21% su base omogenea), mentre gli investimenti operativi sono stati pari a 361 milioni, in aumento dell’8%. Inoltre, l’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2020 è stato di 35.470 milioni di euro (-3%).
Atlantia ha precisato che “considerati i dati di traffico sino a ora consuntivati e assumendo una graduale ripresa a partire dal secondo semestre 2020, una preliminare analisi di sensitività porterebbe a stimare nell’esercizio una riduzione media del traffico autostradale del gruppo di circa il 30% e aeroportuale di circa il 50%, con un potenziale impatto negativo sui ricavi di gruppo nell’ordine di 3 miliardi di euro, rispetto ai dati del 2019, e una potenziale riduzione dei flussi operativi al netto degli investimenti pari a 2 miliardi di euro, sempre rispetto ai dati del 2019″.
La questione Aspi
Resta ancora in primo piano il tema Aspi sulla quale aleggia sempre l’ombra di una possibile revoca da parte del governo dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova nell’agosto del 2018. Nella nota diffusa ieri circa la trattativa in corso con il MIT, Atlantia ha dichiarato che “in funzione degli sviluppi della stessa e del quadro normativo e/o regolamentare, Autostrade per l’Italia mantiene la facoltà di avvalersi di tutti gli strumenti convenzionali a tutela, pur continuando a confidare in una rapida e positiva soluzione della vicenda”.
Intanto si attende una decisione dell’esecutivo Conte che dovrebbe arrivare a breve. “Il Premier Conte ha sottolineato che il governo deciderà a breve. Se non si arrivasse ad un accordo entro il 30 giugno, ci attendiamo che Aspi chiedendo la risoluzione del contratto avvii una litigation legale. Nel frattempo, Aspi continuerebbe a gestire la rete e la negoziazione potrebbe continuare, ma lo scontro sarebbe più duro (il governo potrebbe attivare la procedura di revoca)”, commentano gli analisti di Equita che confermano la raccomandazione hold e target price di 16,4 euro su Atlantia.
La view degli analisti
Da inizio anno il titolo è sceso di circa 33%. Il consensus degli analisti su Bloomberg indica per Atlantia il 40,9% di giudizi Buy e il 54,5% Hold, mentre solo 1 analista dice Sell. Inoltre, in media il consensus raccolto da Bloomberg indica un prezzo obiettivo a 18,95 euro con potenziale upside di quasi il 37% circa.