Atlantia teme di nuovo il peggio, Conte gelido su concessione: ‘ci sono condizioni per revoca’
Il premier Giuseppe Conte torna a parlare di Autostrade e lancia un messaggio molto chiaro che riavvicina l’ipotesi di una revoca della concessione. “C’è una procedura di revoca, di caducazione, sono conclamati e molteplici, documentalmente provati gli inadempimenti del concessionario”, ha riferito il premier nel corso della conferenza stampa tenuta ieri. “Le proposte non state considerate fin qui compatibili con l’interesse generale”, argomenta Conte che però aggiunge come il governo sia ancora al lavoro per valutare gli ultimi aspetti in quanto è “una procedura molto complessa”.
Tempi si allungano di nuovo
Una decisione era attesa in tempi abbastanza brevi che adesso potrebbero prolungarsi nuovamente e superare anche il mese di giugno. Il mercato torna a temere il peggio per Atlantia, il cui titolo oggi viaggia in coda al Ftse Mib con un calo del 3,5% a 15,40 euro.
Continuano a rincorrrsi le ipotesi con al centro l’ingresso di nuovi soci in Autostrade, tra cui CDP, con anche l’eventuale ingresso anche direttamente in Atlantia. “L’entrata di CDP nel capitale di ASPI sarebbe positiva perché dovrebbe ridurre la conflittualità futura nei rapporti col governo”, sottolineano gli analisti di Equita SIM. Secondo Milano Finanza il M5S sarebbe disponibile alla rinuncia della revoca se uscisse la famiglia Benetton e si arrivasse ad una partecipazione significativa di CDP.
Le ipotesi in campo
Settimana scorsa si era parlato del pressing del M5S affinché la quota dei Benetton in Aspi scendesse addirittura dall’attuale 88% al 30%. Le quote cedute, circa il 58%, le rileverebbe lo Stato attraverso Cassa depositi e prestiti, il fondo F2i, e i fondi delle casse previdenziali. l’idea sarebbe di procedere con un abbattimento delle tariffe autostradali del 10%, Cdp potrebbe fare leva sui crediti che vanta con Autostrade, che verrebbero trasformate in quota capitale.
Secondo altre indiscezioni di settimana scorsa ci sarebbero contatti di Atlantia con F2i e CDP e quest’ultima potrebbe valutare anche l’ingresso direttamente in Atlantia diluendo la famiglia Benetton. Sarebbe un’opzione accettabile se servisse a superare i problemi col governo e potrebbe coinvolgere anche un player infrastrutturale privato che apporti assets.