Finanza Notizie Italia Aumento Iva dal prossimo anno, Conte ammette: “Evitarlo non sarà facile”

Aumento Iva dal prossimo anno, Conte ammette: “Evitarlo non sarà facile”

15 Maggio 2019 15:58

Non sarà facile evitare l’aumento Iva il prossimo anno ma il governo si impegnerà a farlo. Così il premier Giuseppe Conte nel corso dell’assemblea di Rete Imprese Italia sottolineando che l’esecutivo si concentrerà per disinnescare le clausole di salvaguardia previste.

Aumento Iva: le soluzioni per evitarlo

Sulla testa dei contribuenti italiani pende la spada di Damocle dell’aumento delle aliquote Iva, in particolare dal 10 al 13% (ad esempio su crni, pesce, energia elettrica per uso domestico, gas metano per uso domestico) e dal 22 al 25,2% su altri consumi quali abbigliamento, calzature, detersivi, elettrodomestici. Affinchè non scatti l’aumento servono coperture alternative. Le soluzioni sul tavolo per evitare la nuova stretta sui consumi, come indicato dallo stesso premier Giuseppe Conte, prevedono da una parte il riordino fiscale e dall’altra una più profonda azione di lotta all’evasione fiscale, insieme a talgi delle spese. “Stiamo studiando una profonda azione di spending review, che riordini la giungla di tax expenditures che complicano la struttura del nostro sistema fiscale e potenzi gli sforzi nella lotta all’evasione fiscale” ha precisato Conte.

Una grana da 23 miliardi di euro, questo l’ammontare della clausola di salvaguardia che farà scattare aumenti Iva dal prossimo anno, che rischia di trasformarsi in una realtà. La Cgia di Mestre poco tempo fa ha avvertito che se l’incremento delle aliquote Iva non verrà disinnescato, oltre ai pesanti effetti recessivi sull’economia, “l’Italia rischia anche un forte aumento dell’evasione”. “Il possibile aumento di 3 punti percentuali dell’aliquota ridotta e di 3,2 di quella ordinaria – spiega l’associazione artigiana – interesserebbe anche i servizi di manutenzione e di riparazione, gli onorari dei liberi professionisti e le ristrutturazioni edilizie. Con questo aumento d’imposta, di fatto molti clienti finali sarebbero “spinti” a non pagarla affatto, evitando di richiedere al prestatore del servizio la fattura o la ricevuta fiscale”.

UNC: probabile maxi taglio dei bonus fiscali

“Finalmente qualcuno che nel Governo la smette con gli slogan e la propaganda e sta con i piedi per terra” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori commentando le parole del premier sull’Iva. “Purtroppo, però, temiamo che il ravvedimento sia tardivo. Dubitiamo che dalla spending review e dalla lotta all’evasione si possano trovare in così breve tempo 23,1 miliardi. Senza contare che nel Def si sono stimati per il 2019 incassi da privatizzazioni pari a 17,8 mld, privatizzazzioni delle quali non vi è ancora traccia” prosegue Dona. “Lo scenario più probabile sarà un mega taglio di deduzioni e detrazioni fiscali, oppure tagli lineari che determineranno o un rialzo delle imposte locali o una riduzione dei servizi” conclude Dona.