Auto elettrica: Volkswagen investe 44 miliardi, diesel verso la rottamazione
Dal diesel(gate) all’auto elettrica. Volkswagen cerca di rimettersi in carreggiata accelerando sulla mobilità del futuro, con un maxi piano di investimenti da 44 miliardi nei prossimi cinque anni. “Uno degli obiettivi principali della strategia del gruppo Volkswagen – spiega l’a.d. Herbert Diess – è quello di accelerare il passo sul tema dell’innovazione. Stiamo indirizzando i nostri investimenti sui settori della mobilità, implementando sistematicamente la nostra strategia”. Gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 e i target emissivi proposti dalla Commissione europea spingono il mercato delle quattro ruote verso l’elettrificazione. Il trend è ormai partito, con tassi di crescita a doppia cifra in Europa, contro immatricolazioni di auto tradizionali, soprattutto diesel, in rallentamento per effetto soprattutto dell’introduzione del Wltp (Leggi QUI). Anche in Italia la strada è tracciata, ma soprattutto l’auto elettrica stenta a partire.
Auto ibride ed elettriche accelerano, diesel in brusca frenata
Nei primi nove mesi dell’anno sono state vendute in Europa oltre 917mila auto ad alimentazione alternativa, evidenziando un +31% rispetto all’anno scorso. Tassi di crescita che si confrontano con un +16% delle auto a benzina, mentre quelle diesel vedono una frenata delle vendite del 17%, pari ad una perdita di 903mila unità e una quota di mercato del 36% (era del 44% solo un anno fa).
L’Italia ha la quota di auto ecofriendly più alta sul proprio mercato, dopo Norvegia, Finlandia e Svezia. In particolare, le auto elettriche in circolazione sono 7.560 (+31,6%). Nonostante i tassi di crescita siano importanti, i volumi rimangono ancora bassi. Da un’elaborazione del Centro Studi Continental su dati Aci emerge che solo in 14 province italiane le auto elettriche in circolazione superano quota cento, guidate da Roma (dove le auto elettriche in circolazione superano quota 1.000) e poi Trento e Milano. La transizione è lunga: richiede il coinvolgimento di più soggetti per la realizzazione delle necessarie infrastrutture di ricarica, presenta costi ancora elevati dei veicoli elettrici e impatta sulle abitudini dei consumatori.
5 milioni i diesel Euro 3 o inferiori a rischio stop in Italia
Quasi 5 milioni di vetture, equivalenti al 13% dell’attuale parco auto private destinate al trasporto persone presente in Italia, rischia lo stop alla circolazione. Guardando la distribuzione territoriale emerge chiaramente dall’analisi realizzata da Facile.it sui dati del Ministero dei Trasporti come la diffusione di questo tipo di vetture sia maggiore nelle regioni del Meridione, che occupano le prime otto posizioni della classifica nazionale. In vetta si trovano il Molise e la Basilicata, aree dove più di 1 auto privata su 5 è un diesel Euro 3 o inferiore (il 22%); segue la Calabria con una percentuale pari al 19% e la Puglia, con il 18,5%. Osservando la graduatoria nel senso opposto, invece, è la Valle d’Aosta a risultare prima. In quella regione solo l’8,5% delle auto private appartiene alla categoria diesel Euro 3 o inferiore; a seguire si trovano Toscana, Friuli Venezia Giulia e Liguria con quote intorno al 9%.