Finanza Notizie Italia Auto: per Promotor mercato supererà quota 2 mln nel 2020 ma occorre campagna incentivi (in stile 1997)  

Auto: per Promotor mercato supererà quota 2 mln nel 2020 ma occorre campagna incentivi (in stile 1997)  

21 Gennaio 2020 15:29

 

Una grande campagna di incentivi alla rottamazione (in stile 1997) potrebbe essere la formula per dare una spinta al mercato dell’auto italiano. Un’indicazione che arriva da Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor (Csp), durante la conferenza stampa annuale per fare il punto sulla situazione e le prospettive del mercato dell’auto. Csp guarda con un moderato ottimismo al 2020 e stima che le immatricolazioni potrebbero tornare a superare la soglia dei 2 milioni di vetture (arrivando a quota 2.010.000), con una crescita del 5%. Si tratterebbe di risultato tutto sommato modesto (-19,4% sui livelli ante-crisi). “Se vi fosse però una efficace campagna di rottamazione come quella che proponiamo anche le immatricolazioni nel 2020 avrebbero un notevole impulso che consentirebbe di colmare il divario rispetto ai livelli ante-crisi”, suggerisce Quagliano.

La formula del ’97: spinta al Pil e alle immatricolazioni 

“Esistono però formule di incentivazione alla rottamazione in grado di dare una spinta anche al Pil ed essere a costo zero perché il bonus viene completamente recuperato attraverso il gettito Iva sulle auto immatricolate in più”, sottolineano da Promotor. Una formula del genere è stata adottata proprio in Italia con i primi incentivi alla rottamazione del 1997 che determinarono una crescita delle immatricolazioni del 39%, un gettito aggiuntivo per l’Erario di 1.400 miliardi di lire e una crescita del Pil calcolata dalla Banca d’Italia in 0,4 punti percentuali. Bisogna, tuttavia, ricordare che questa formula era basata su un incentivo differenziato a seconda del tipo di auto accompagnato da uno sconto obbligatorio concesso dal venditore pari almeno all’incentivo.

“La formula del 1997 adattata alle attuali esigenze, quindi con incentivi per tutti i tipi di alimentazione, ma con super bonus per le vetture ad emissioni zero, potrebbe riportare le immatricolazioni ai livelli ante-crisi, ridurre le emissioni inquinanti o nocive (CO2) e dare un sensibile contributo allo svecchiamento del parco circolante”, indica sottolinea il Centro Studi Promotor.

Sognando l’auto elettrica 

Si parla molto di auto elettriche, ma quale è la situazione in Italia? I segnali di crescita ci sono, ma al momento resta un comparto di ‘nicchia’. Secondo i dati diffusi a inizio anno dall’Unrae, in Italia sono state immatricolate 10.566 vetture solo elettriche rispetto alle 5.012 del 2018. E se si osserva la classifica dei singoli modelli in vetta c’è la Smart ForTwo, Renault Zoe e terza in classifica la Tesla Modes 3.

E le prospettive? Per Quagliano “l’auto elettrica arriverà perché la vogliono la gente, la politica, le case auto, le compagnie elettriche e il più grande mercato del mondo: la Cina”. Certo, il processo non sarà breve anche perché nel mondo, alla fine del 2018, circolavano 1,4 miliardi di autoveicoli. “Gli anni ’20 di questo secolo dovrebbero però vedere il decollo della mobilità elettrica”, spiega il presidente di Csp. Ma per far in modo che ciò avvenga è necessario “un radicale cambiamento nei comportamenti delle autorità politiche”. Al momento, salvo poche eccezioni, sono stati posti soltanto limiti alle emissioni e alla circolazione di determinati tipi di auto.

“Poiché l’impegno economico per passare all’elettrico sarà di enorme portata le autorità politiche dovranno invece impegnare necessariamente gli Stati a sostenere l’industria nella fase di transizione, a favorire il ricollocamento dei lavoratori espulsi dal processo produttivo per il fatto che l’auto elettrica è notevolmente più semplice da produrre rispetto agli standard tradizionali e soprattutto gli stati  dovranno sostenere gli automobilisti per accelerare la scelta di auto elettriche”, conclude l’esperto.