Banche: aumentano le sofferenze, scendono i prestiti. Pucci: “Di nuovo fermo il motore del credito”
Tornano a salire i crediti deteriorati in pancia alle banche italiane, con le sofferenze che a gennaio sono aumentate di quasi 4 miliardi. Il totale delle rate non pagate dalle imprese e dalle famiglie è passato in un solo mese da 29,5 miliardi a 33,4 miliardi con un incremento superiore al 13%. Una inversione di tendenza che accompagna il costante calo dei prestiti, crollati negli ultimi 12 mesi di 66 miliardi. A pesare, in particolare, il crollo delle erogazioni in favore delle aziende. Questi i dati principali del rapporto mensile sul credito realizzato dal Centro studi di Unimpresa. “Si è di nuovo fermato il motore del credito – ha commentato il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci – è un allarme rosso per la ripresa dell’economia”.
Le sofferenze tornano a salire
Per quanto riguarda i prestiti non rimborsati, si registra un rilevante calo delle sofferenze lorde, diminuite in totale di 66,4 miliardi (-39,87%) dai 166,6 miliardi di gennaio 2018 ai 100,1 miliardi di gennaio 2019. Il rapporto tra sofferenze lorde e prestiti è migliorato passando dal 12% all’8%. Sono calate anche (-42%) le rate non pagate dalle aziende, così come (-33%) i crediti deteriorati riconducibili alle famiglie e le sofferenze della pubblica amministrazione, delle assicurazioni, dei fondi e delle onlus (-32%). Il totale delle sofferenze nette, ovvero quelle non coperte direttamente da garanzie, è diminuito in un anno di 26 miliardi (-44%) a 33,4 miliardi. A gennaio, però, si è registrata su base mensile una inversione di tendenza: le sofferenze nette, infatti, sono salite di 3,8 miliardi (+13%) da 29,5 miliardi di dicembre a 33,4 miliardi di gennaio.
Diminuiscono i prestiti
Secondo il rapporto dell’associazione, basato su dati della Banca d’Italia, i prestiti al settore privato sono crollati, negli ultimi 12 mesi, di 66 miliardi (-5%). In media oltre 5 miliardi al mese tagliati ad aziende e cittadini. Nel dettaglio, è calato soprattutto lo stock di finanziamenti alle imprese (-8,5%) passati da 742,7 miliardi a 679,2 miliardi. Per quanto riguarda le famiglie, invece, i prestiti concessi dalle banche sono diminuiti soltanto dello 0,42%. In particolare, è salito dell’8% il credito al consumo, ossia il denaro concesso per acquistare elettrodomestici, automobili, televisori e smartphone. In aumento anche i mutui (+1%), saliti da 375,2 miliardi a 379,3 miliardi; in pesante calo, invece, i prestiti personali, scesi del 9% da 158,7 miliardi a 144,2 miliardi.