Banche: in dieci anni forte riduzione di sportelli e personale, Italia sopra la media europea
In dieci anni dal 2008 al 2018 forte è stata in UE la riduzione del numero di sportelli bancari e dei dipendenti, rispettivamente a -27, 7% e -17%. L’Italia non ha fatto eccezione e nel nostro paese il numero di sportelli e di personale bancario è sceso rispettivamente a -25,%% e -18,9 per cento. I dati sono quelli resi noti nell’aggiornamento annuale dell’indagine sulle principali banche internazionali presentato dall’Area Studi Mediobanca.
Calano sportelli e dipendenti bancari: la situazione italiana
In termini assoluti, nel nostro Paese si registrano 8.715 sportelli in meno rispetto a dieci anni fa, mentre il calo dei dipendenti bancari è pari a 63.979 unità. Guardando ai singoli istituti, il calo maggiore si registra in Unicredit che passa dai 176mila dipendenti del 2008 ai 93.348 della fine dello scorso anno (-45,3%), dato che però include le diverse cessioni realizzate in questi anni dall’istituto. Seguono Mps (-29,6%), Banco Bpm (-25,9% rispetto al dato pre-fusione del 2008 tra Bpm e Banco Popolare) e, infine, Intesa Sanpaolo (-15%).
Il 2018 delle due maggiori banche italiane, UniCredit e Intesa SanPaolo, dice il report di Mediobanca,ha fatto registrare enormi progressi nella riduzione dei NPL (Non Performing Loans), passati per l’Italia Top 2 dal 5,2% al 3,6% dei crediti complessivi (1,5% la media europea) e passati dall’8,5% del 2016 al 4,6% del 2018 per l’Italia Top 5, con coverage ratio di poco superiore alla media europea. Inoltre si segnala un elevato ricorso a esposizioni sovrane ma un modesto peso delle attività di livello 3: 16,7% del patrimonio netto tangibile (17,6% la media europea) e una redditività superiore alla media europea: ROE 2018 al 7,8% (8,1% per Intesa Sanpaolo e 7,5% per UniCredit) rispetto al 7% della media europea.
Cinesi 4 delle prime 5 banche al mondo per totale attivi
Il documento dell’Area Studi di Mediobanca mette in luce che nella classifica mondiale per totali attività è la Cina la superstar. Nel 2018 difatti sono ben 4 le banche cinesi che si trovano nella top five con Industrial and Commercial Bank of China, con attivi per €3.517 mld. Scambio di posizioni al secondo posto: Agricultural Bank of China (€ 2.871 mld) supera China Construction Bank (€2.856 mld). Fuori dal podio il gigante americano JP Morgan Chase (€2.703 mld), l’unica banca non cinese presente nella Top5, seguita a brevissima distanza da un altro colosso cinese: Bank of China (€2.701 mld). Il sesto posto appartiene anche quest’anno alla giapponese Mitsubishi (€2.472 mld), seguita dalla statunitense BofA (€2.305 mld). Ottavo posto per la francese BNP Paribas (€2.276 mld), prima banca europea in classifica e in recupero di una posizione rispetto al 2017. Completano la Top10 la seconda banca europea HSBC (€ 2.275 mld) che perde due posizioni e l’americana Citigroup (€1.980 mld). Ancora indietro le banche italiane che, rispetto alla precedente rilevazione, hanno perso entrambe quattro posizioni: UniCredit (€ 848 mld) è 26esima e Intesa Sanpaolo (€817 mld) è 29esima.