Bollette del gas più care in Italia rispetto a Europa, ma in pochi ricorrono al bonus sociale
Tra rincari delle tariffe, imposte e oneri vari, le bollette del gas in Italia sono più care rispetto all’Europa: nel 2018 si è pagato per la fornitura di gas quasi il 21% in più rispetto alla media Ue. Prezzi alti che non tutti possono permettersi. In Italia si contano ben 5 milioni di poveri energetici. Eppure il bonus sociale, vale a dire il sostegno economico per le famiglie in difficoltà a pagare le bollette di luce, gas e acqua, viene usufruito soltanto dal 36% aventi il diritto. Perché? Per mancata conoscenza dei propri diritti ma anche per un farraginoso iter burocratico di presentazione della domanda.
I costi di luce e gas, una stangata da 1,3 miliardi
Dalla relazione annuale di Arera, emerge che l’Italia si piazza ai primi posti della classifica dei paesi Ue dove luce e gas costano di più: siamo infatti al quinto posto in Europa per il gas più caro, preceduti solo da Svezia, Danimarca, Paesi Bassi e Portogallo (al 7° posto per l’elettricità più costosa). “E nel corso del 2018 – ha sottolineato Carlo Rienzi, presidente del Codacons – le famiglie italiane che rientrano nel mercato tutelato hanno subito una maxi-stangata complessiva pari a 1,32 miliardi di euro a causa dei rincari dell’elettricità (+11%) e del gas (+14%.)”.
Ad aggravare la situazione, l’eccessiva pressione fiscale sulle forniture energetiche in Italia. Su ogni fattura del gas gli italiani hanno versato il 39% di imposte e oneri, e il 28% di tasse su ogni bolletta dell’elettricità. Ciò significa che su una spesa media annua per l’elettricità pari a 552 euro, la famiglia tipo ha pagato 152,4 euro di imposte; per il gas a fronte di una bolletta annuale media di 1.096 euro, la stessa famiglia ha versato addirittura 424 euro di tasse. Complessivamente nel 2018 le famiglie del mercato tutelato hanno versato 5,4 miliardi di imposte sulla fornitura di gas e 2,6 miliardi di euro di tasse e imposte sull’elettricità.
Bonus sociali poco utilizzati
Nonostante la presenza di gravi difficoltà economiche nel Paese, è ancora poco utilizzato il bonus per il settore elettrico, gas ed idrico. Gli ultimi dati disponibili indicano in 2,2 milioni le famiglie con una certificazione Isee utile per l’accesso ai bonus, a fronte di solo 800 mila nuclei familiari che hanno effettivamente usufruito del bonus elettrico. Rispetto alla platea dei potenziali aventi diritto si è raggiunto soltanto il 36%. Già nei giorni scorsi Arera aveva invitato governo e parlamento ad approvare al più presto una norma che permetta l’efficiente scambio telematico tra la banca dati Inps e quella del Sistema Informativo Integrato. Vale a dire attivare una procedura automatica nell’assegnazione del bonus, che aumenterebbe la platea dei beneficiari e determinerebbe una significativa riduzione dei costi di gestione del sistema.