Bollette: governo tenta di frenare i rincari ma per le associazioni misure sono insufficienti
Via libera al provvedimento per il taglio delle bollette di luce e gas ma non per tutti. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto per il taglio delle bollette di luce e gas con una dote finanziaria di circa 3,4 miliardi.
Rincari bollette: il provvedimento del governo
Nel dettaglio le misure riguardano un rafforzamento del bonus energia per gli oltre 3milioni di persone che ne fruiscono già al momento. Come rende noto Palazzo Chigi si tratta di nuclei che hanno un Isee inferiore a 8.265 euro annui, nuclei familiari numerosi (Isee 20.000 euro annui con almeno 4 figli), percettori di reddito o pensione di cittadinanza, utenti in gravi condizioni di salute. “Per costoro – si sottolinea in una nota di Palazzo Chigi – sono tendenzialmente azzerati gli effetti del futuro aumento della bolletta”. Per il trimestre ottobre-dicembre quindi, “le agevolazioni relative alle tariffe elettriche riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati ed ai clienti domestici in gravi condizioni di salute e la compensazione per la fornitura di gas naturale sono rideterminate dall’Autorità per energia al fine di minimizzare gli incrementi della spesa per la fornitura, previsti per il quarto trimestre 2021, fino a concorrenza di 450 milioni”.
Gli altri interventi riguardano la bolletta del gas, dove l’Iva sarà ridotta dall’attuale 10/22% al 5% oltre all’eliminazione degli oneri generali nella bolletta gas per ulteriori 480 milioni. Si tratta di una notizia positiva per l’intero settore utilities italiane, come afferma Equita, perché dopo l’intervento del governo spagnolo, la manovra del governo avrebbe potuto aumentare il rischio politico sull’intero settore. In particolare, la notizia è positiva per le società che potrebbero avere i maggiori benefici di lungo termine (terminati gli effetti degli hedging) da prezzi elevati dell’energia elettrica e del gas (esposizione alla produzione idroelettrica e da WTE ed al teleriscaldamento) e cioè Iren, a2a, Enel, A2A e fra le Renewables Erg e Falck che nei giorni scorsi hanno scontato l’incertezza sul rischio di possibili interventi su Idroelettrico e Rinnovabili merchant.
Deluse le associazioni dei consumatori
“Un passo avanti rispetto a quanto emerso questa mattina, ma ancora insufficiente per evitare una stangata” come afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori. “Per la luce, infatti, resta confermata la batosta da 112 euro che abbiamo stimato in precedenza. L’annullamento totale degli oneri implicherebbe, infatti, una riduzione pari a 113 euro, a fronte, però, di un aumento di 225 euro per via del rialzo del 40% annunciato da Draghi. Insomma, la bolletta salirebbe, comunque, su base annua, di 112 euro” prosegue Vignola.
“Per il gas, invece, c’è un netto miglioramento. La bolletta, con la riduzione dell’Iva al 5%, scenderebbe, per una famiglia tipo, di 105 euro, da 1028 a 923 euro (sulla base dei dati del II trim. nell’anno non scorrevole), mentre azzerando gli oneri, arriverebbe a 878 euro, con un risparmio, grazie all’intervento del Governo, di 150 euro, il triplo rispetto ai 45 euro di questa mattina. Peccato che se ci fosse il rincaro prospettato da Draghi del 30%, pari a 308 euro, la mazzata finale sarebbe comunque pari, nei dodici mesi, a 158 euro” conclude Vignola.
Anche il Codacons manifesta tutta la sua delusione nei confronti del provvedimento del governo contenente misure del tutto insufficienti. “Si tratta di palliativi che avranno effetti solo nel breve periodo ma non risolvono il problema delle bollette né eviteranno i futuri rialzi delle tariffe – spiega il presidente Carlo Rienzi – Per il 2022 le previsioni sono estremamente negative e si attendono nuovi rincari per luce e gas, che non possono essere fronteggiati operando solo sugli oneri di sistema e tagliando l’Iva per soli 3 mesi. A tale situazione si aggiunge la stangata d’autunno che sta per abbattersi sui consumatori italiani, tra forti aumenti dei prezzi al dettaglio, caro-scuola e record della benzina alla pompa, e che potrebbe costare 1.500 euro a famiglia”. “In assenza di misure strutturali le bollette di luce e gas continueranno a salire nei prossimi mesi, con conseguenze negative non solo sulle famiglie ma anche su industria e imprese, con un incremento dei prezzi al dettaglio ed una riduzione dei consumi” – conclude Rienzi.