Bollette telefoniche: raffica di rincari. Occhio ai rimborsi, non sempre sono automatici
Telefonia ancora nell’occhio del ciclone. Sia per i rimborsi sulla fatturazione a 28 giorni, che tardano ad arrivare a danno dei consumatori. Sia per le tariffe che aumentano, in alcuni casi, anche del 54%.
Nuovo scandalo su fatturazione a 28 giorni: i rimborsi non sempre sono automatici
Continua la saga della fatturazione a 28 giorni. L’Agcom ha deciso di intervenire nuovamente, avviando una procedura sanzionatoria contro le compagnie telefoniche che non stanno riconoscendo i rimborsi in automatico. Da fonti di stampa, la decisione risale a luglio (ma è stata notificata solo nei giorni scorsi) dopo che gli operatori hanno inviato ai propri clienti le istruzioni su “come richiedere il rimborso” dovuto. Di fatto ostacolando, o comunque rendendo più complicata, la ricezione dell’indennizzo.
In realtà, per ottenere i rimborsi i cittadini non dovrebbero fare assolutamente nulla. Il pronunciamento del Consiglio di Stato è stato estremamente chiaro in questo senso, riconoscendo una volta per tutte il criterio automatico da adottare per l’erogazione dei rimborsi a cui gli utenti hanno diritto. La stessa Agcom ha confermato che la sua delibera sui rimborsi va interpretata dalle compagnie riconoscendo in automatico i rimborsi.
Nuova stangata sulle bollette telefoniche, tariffe su anche del 54%
Nuova ondata di rincari. Rispetto allo scorso anno le tariffe delle schede ricaricabili offerte dai principali operatori (Tim, Vodafone, Wind-Tre) sono aumentate con punte del 54,10%, secondo una analisi di SosTariffe.it. Se in media a luglio 2018 una tariffa ricaricabile comprensiva di chiamate, traffico dati e messaggi costava solo 9,11 euro, ora si aggira intorno ai 14,04 euro. E’ anche verò che i pacchetti si sono arricchiti. Ora, per vincere la concorrenza, meno spietata di un anno fa, quando la francese Iliad aveva fatto il suo ingresso sul mercato italiano, si punta soprattutto sul traffico dati.
Fatto sta che i piani tariffari sono stati rivisti, tutti ovviamente al rialzo, con costi che lievitano – a seconda dell’operatore e dell’offerta – tra i +2 e i +3 euro al mese. Non solo. A settembre potrebbero scattare nuovi adeguamenti delle tariffe che introdurranno ulteriori rincari a danno degli utenti. “Si tratta di aumenti applicati dalle società della telefonia con l’unico scopo di recuperare i minori introiti legati alle bollette a 28 giorni e compensare i rimborsi che le compagnie devono obbligatoriamente versare ai propri clienti per effetto delle decisioni dell’Agcom”, afferma il presidente di Codacons, Carlo Rienzi.