Bonus 80 euro: nel 2018 aumenta (di poco) limite di reddito, Uil chiede estensione fino a 45mila euro
Tra le misure contenute enlla legge di Bilancio 2018 c’è anche il ritocco del limite di reddito per usufruire del Bonus 80 euro introdotto negli scorsi anni dal governo Renzi. Si allargherà quindi la platea dei beneficiari con l’innalzamento di 600 euro della soglia. Per ottenere il bonus Irpef da 80 euro in musura piena, per un totale di 960 euro annui, il limite massimo di reddito sarà dal prossimo anno di 24.600 euro rispetto ai 24.000 attuali. Sale anche il tetto di reddito per coloro che superano di poco tale soglia: per ricevere il Bonus in maniera parziale (fino all’azzeramento) il reddito dovrà essere compreso tra 24.600 e 26.600 euro.
Oggi il Bonus 80 euro ha incassato anche l’approvazione di Matteo Salvini. Il leader della Lega ha affermato che il bonus di 80 euro, se andrà al governo con la coalizione di centro-destra, tendenzialmente sarà mantenuto. E nei giorni scorsi anche il leader del M5S Luigi Di Maio aveva aperto al mantenimento del bonus.
C’è chi chiede un rafforzamento di tale misura allargando ulteriormente la platea dei beneficiari e facendolo diventare una misura strutturale. “Si devono ridurre le tasse ai lavoratori e pensionati che sono i maggiori contribuenti, per sostenere e rilanciare la domanda interna attraverso un concreto supporto alla nostra economia”, rimarca la Uil che vede il bonus degli 80 euro, che agisce sulle detrazioni per lavoro dipendente, una significativa innovazione nel sistema fiscale. “Gli 80 dati a 11 milioni di lavoratori dipendenti insieme al rinnovo dei contratti e alla quattordicesima ai pensionati sono stati elementi chiave della ripresa in atto nel Paese e hanno aiutato a rilanciare i consumi”, argomenta il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti.
Per la UIL bisogna estendere strutturalmente gli 80 euro ai redditi fino 45.000 euro. “Questo è un modo per aiutare la crescita economica dell’Italia, favorendo una reale ripresa dei consumi e delle attività produttive e creando nuova e buona occupazione”, conclude Proietti.