Bonus alla famiglia: l’assegno unico per i figli fino a 26 anni scuote il governo. M5S: “Costerà fino a 54 mld”
Nuovo botta e risposta all’interno del governo tra i due alleati, la Lega e il Movimento Cinque Stelle. Stavolta oggetto del contendere è la proposta lanciata dal ministro leghista per la famiglia Lorenzo Fontana in merito all’introduzione di un assegno unico per ogni figlio fino a 26 anni. “Credo che in questo modo riusciremo a contrastare il calo demografico” ha sottolineato il ministro riferendosi agli ultimi dati ISTAT secondo cui dal 2015 la popolazione residente è in diminuzione, configurando per la prima volta negli ultimi 90 anni una fase di declino demografico.
Assegno per i figli: la proposta di legge targata Lega
Nel dettaglio la proposta di legge intitolata “Delega al Governo per riordinare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’assegno unico e la dote unica per i servizi”, prevede di introdurre un assegno unico a favore della famiglia, superando le attuali e frammentarie misure a sostegno della genitorialità. In particolare la proposta di legge prevede l’istituzione di una sorta di “tesoretto” che la famiglia impiega per la fruizione di una serie di servizi, una “dote” unica per un ammontare fino a un massimo di 400 euro per 12 mensilità, per ogni figlio fino ai 3 anni di età, utilizzabile per il pagamento di servizi per l’infanzia quali asili nido, micronidi, baby parking e personale direttamente incaricato. L’importo della dote è ridotto per i figli a carico nella fascia di età compresa tra i 3 e i 14 anni e maggiorato in misura non inferiore al 40 per cento per ciascun figlio con disabilità. Inoltre la proposta di legge prevede anche il riconoscimento di un assegno unico di 240 euro per ciascun figlio minorenne a carico, ridotto a 80 euro per ciascun figlio maggiorenne a carico fino al compimento del ventiseiesimo anno di età.
Introducendo queste novità però verrebbero eliminate alcune delle misure attualmente in vigore, fra cui i voucher utilizzabili per l’acquisto di servizi di baby-sitting e il buono per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido e altri servizi per l’infanzia. “Aspettiamo di leggere la proposta, che non abbiamo visto, ma basandosi sulle dichiarazioni, da un rapido calcolo sulla base dei dati ISTAT, considerata una platea di 15 milioni di residenti, l’assegno unico avrebbe un costo che oscilla tra i 18 ed i 54 miliardi di Euro” così in una nota il viceministro dell’economia in quota Cinque Stelle Laura Castelli. “Considerato che siamo politicamente d’accordo sull’assegno unico, dobbiamo capire esattamente a quale platea si riferiva il Ministro e quali misure verrebbero eventualmente assorbite”.