Boom occupati a marzo e disoccupazione giovanile ai minimi dal 2011
Inaspettata ondata di indicazioni positive dal mercato del lavoro italiano. I dati Istat evidenziano a marzo un tasso di disoccupazione che passa dal 10,5% al 10,2% con un calo di 0,4 punti percentuali. Il dato del mese precedente è stato rivisto da 10,7% a 10,5%. Il consensus Bloomberg era per un tasso dei senza lavoro fermo al 10,7%. Spicca poi il calo al 30,2% del tasso di disoccupazione tra i giovani, livello più basso da ottobre 2011 e in calo di ben l’1,6% rispetto a un mese prima.
A marzo la disoccupazione è scesa grazie al balzo di +60mila occupati. Nel periodo da gennaio a marzo 2019 l’occupazione registra una crescita rispetto ai tre mesi precedenti, sia nel complesso (+0,2%, pari a +46 mila) sia per genere. Nello stesso periodo diminuiscono i dipendenti a termine (-1,0%, -31 mila), mentre aumentano sia i dipendenti permanenti (+0,4%, +64 mila) sia gli indipendenti (+0,3%, +14 mila). Nel trimestre all’aumento degli occupati si associa un calo delle persone in cerca di occupazione (-1,8%, pari a -50 mila) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,1%, -18 mila).
L’Istat rimarca come il numero di occupati sia tornato vicino ai livelli massimi storici registrati a metà del 2018. La crescita occupazionale riguarda entrambi i generi, con una significativa espansione delle classi di età più giovani e si concentra prevalentemente tra i dipendenti permanenti.
+114 mila occupati nell’ultimo anno
Su base annua l’occupazione cresce dello 0,5%, pari a +114 mila unità. L’espansione interessa entrambe le componenti di genere, i 15-24enni (+63 mila) e gli ultracinquantenni (+210 mila). Al netto della componente demografica la variazione è positiva per tutte le classi di età. In un anno crescono soprattutto i dipendenti a termine (+65 mila) e si registrano segnali positivi anche per gli indipendenti (+51 mila), risultano sostanzialmente stabili i dipendenti permanenti. Nei dodici mesi, la crescita degli occupati si accompagna al calo dei disoccupati (-7,3%, pari a -208 mila unità) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,3%, -35 mila).