Calo imprevisto delle vendite al dettaglio, italiani tagliano la spesa per il cibo
Battuta di arresto delle vendite al dettaglio, con gli italiani che tagliano la spesa soprattutto per il cibo dopo l’impennata dell’inflazione. Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat, le vendite al dettaglio hanno segnato a giugno una flessione dello 0,2% rispetto a maggio, quando erano salite dell’1,1%. Un ribasso che non era previsto nemmeno dagli esperti di mercato. Le attese infatti parlavano di un aumento dello 0,1 per cento.
La flessione, ha precisato l’Istat, è dovuta al calo delle vendite dei beni alimentari: -0,9% in valore e -1% in volume. Un dato che dimostra in modo inequivocabile come gli italiani abbiano reagito al forte incremento dei prezzi al dettaglio tagliando gli acquisti soprattutto nel settore alimentare. Gli stessi dati Istat infatti avevano rilevato a giugno un aumento dei prezzi dei beni alimentari pari al +2,4% su base annua.
Si prospetta un’estate oculata per gli italiani. Secondo un altro studio, il nuovo Osservatorio mensile Findomestic realizzato in collaborazione con Doxa, a luglio si è assistito a un calo delle intenzioni d’acquisto per tutti i beni durevoli rispetto al mese precedente (dalle auto, agli elettrodomestici, all’hi-tech). Un dato che dimostra come gli italiani siano meno propensi a spendere e suggerisce un possibile nuovo calo delle vcendite al dettaglio anche per luglio.
Tornando ai dati Istat, emerge una crisi nera per i piccoli negozi a vantaggio dell’e-commerce. Il valore delle vendite al dettaglio ha registrato un calo dello 0,4% per i negozi di piccole superfici, ma una variazione positiva del 2,1% per la grande distribuzione. Il commercio elettronico è salito del 14,5%.