Caos legge bilancio: Cottarelli sorpreso per parole Tria su aumento Iva. E Salvini corregge ministro su flat tax
Il ministro dell’Economia Giovanni Tria torna anche oggi alle Commissioni bilancio di Camera e Senato, sia per comunicare che il governo M5S-Lega conferma le previsioni contenute nel NADEF, a dispetto della bocciatura, sia per comunicare i dettagli della legge di bilancio: alcuni di questi, di cui ha parlato già nel corso dell’audizione di ieri, sollevano le perplessità del numero uno dell’Osservatorio dei Conti pubblici, ex Fmi ed ex Commissario alla Spending Review, Carlo Cottarelli.
Tra le tante cose di cui ha parlato il ministro Tria in queste ultime ore, anche la decisione del governo M5S-Lega di scongiurare l’aumento dell’Iva nel 2019, grazie al fatto che nella Nadef “l’obiettivo di indebitamento netto è stato fissato al 2,4%” . Tale target di deficit-bilancio, scelto per finanziare le misure contenute nel contratto di governo, consentirà anche “la disattivazione dell’aumento Iva”.Tria non si è fermato tuttavia via: il titolare del Tesoro ha parlato infatti – nonostante i target deficit-Pil per il 2020 e 2021 siano stati corretti dal 2,4% inizialmente previsto per l’intero triennio, rispettivamente al 2,1% e all’1,8%, che anche per questi due anni ci sarà un margine per ridurre gli aumenti dell’Iva, esattamente “per 5,5 miliardi e 4 miliardi”. Cottarelli non manca di manifestare il proprio stupore con un post su Twitter:
“Sorpresa: secondo Tria, la NADEF prevede la disattivazione solo parziale delle clausole IVA per il 2020 e 2021″. Ma “senza clausole, che l’UE non accetta più da due anni, il deficit salirebbe dal 2,4% nel 2019 al 2,8% nel 2020 e 2,6% nel 2021.
Altri conti che non tornano sono quelli che riguardano la Flat Tax. E mentre Forza Italia, stando a quanto afferma la capogruppo alla Camera Maria Stella Gelmini, comunica di avere “espresso al presidente del Consiglio (Giuseppe Conte) la preoccupazione di Fi e di Berlusconi per una manovra che mette a repentaglio i conti pubblici e i risparmi degli italiani”, Tria comunica che la legge di bilancio per il 2019 avrà una copertura di circa 37 miliardi: circa 22 miliardi arriveranno aumentando il deficit, ovvero all’indebitamento pubblico rispetto al suo livello tendenziale e 15 miliardi derivano da tagli di spesa (6,9 miliardi) e aumenti di entrate (8,1 miliardi).
La manovra comprende anche l’avvio della prima fase della flat tax, il cui ammontare è pari a 0,6 miliardi nel 2019, 1,8 miliardi nel 2020 e 2,3 miliardi nel 2021. A tal proposito, è il ministro stesso a sottolineare tuttavia che l’incidenza sul Pil della flat tax sarà piuttosto basso, pari ad appena 0,1 punti percentuali nel 2021.
Riguardo alle misure attinenti alla spesa sociale, dunque all’introduzione del reddito di cittadinanza e la possibilità di anticipare la data di pensionamento, Tria parla di un costo di 16 miliardi in ciascuno dei tre anni, con una incidenza positiva sul Pil di 0,3 punti percentuali nel 2019 e 0,2 punti nel 2020 e nel 2021, rispetto al tendenziale.
Le dichiarazioni di Tria sul costo per la flat tax mettono sull’attenti il vicepremier leghista Matteo Salvini, che corregge il ministro, affermando che il conto stimato per la misura è di “un miliardo e 700 milioni di euro”, quindi decisamente molto di più dei 600 milioni citati dal ministro Tria. Parlando con i giornalisti a margine della cerimonia per i 40 anni di vita dei Corpi speciali della Polizia, i Nocs, Salvini ha individuato in “un miliardo e 700 milioni circa l’ammontare previsto per la riduzione fiscale”.
“Lunedì arriverà il decreto fiscale ed i numeri saranno scritti e non mentono“, ha detto.