Finanza Notizie Italia CapGemini: l’Intelligenza Artificiale genererà nuovi posti di lavoro. Anche in Italia

CapGemini: l’Intelligenza Artificiale genererà nuovi posti di lavoro. Anche in Italia

Pubblicato 8 Settembre 2017 Aggiornato 30 Maggio 2022 12:50

Se il dominio dell’Intelligenza Artificiale (AI) è l’elemento strategico per la leadership nei prossimi anni, ma con effetti imprevedibili sul mondo del lavoro, una ricerca elaborata in questi giorni da Capgemini (società francese quotata alla Borsa di Parigi e specializzata nei settori della consulenza informatica e dell’outsourcing), intitolata “Turning AI into concrete value: the successful”, mira a neutralizza i timori legati alla possibilità che l’Intelligenza Artificiale possa causare, nel breve termine, ingenti perdite di posti di lavoro.

L’83% del panel – composto da 993 manager di multinazionali e start-up di sette diversi settori industriali (automotive, bancario, assicurativo, manifatturiero, telecomunicazioni, retail e utility) dislocate in Australia, Francia, Germania, India, Itlaia, Olanda, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti – ha confermato infatti che l’implementazione di una o più iniziative di Intelligenza Artificiale in azienda non solo offre nuove opportunità di crescita, ma sorprendentemente stimola anche la creazione di nuove posizioni di lavoro nelle aziende più avanzate.

 
Italia tecnologica

 
Quanto all’Italia non mancano le sorprese. Dalla ricerca è emerso infatti che il 44% delle aziende del campione sta implementando progetti di Intelligenza Artificiale su larga scala, elemento che posiziona il nostro Paese al terzo posto tra quelli analizzati dopo l’India, al primo posto con il 58% delle società che sta già utilizzano l’IA su larga scala, e l’Australia (49% delle aziende). Dietro all’Italia si colloca la Germania (42%), elemento che fa a pezzi il luogo comune che vede il nostro Paese tecnologicamente arretrato.

 
Sorprese positive

 
Anche per i manager italiani (per la precisione il 94% del campione) l’IA starebbe creando nuovi posti di lavoro. E per il 64% l’IA non sta mettendo a rischio i posti di lavoro esistenti. Non solo: l’Italia, insieme alla Spagna, risulta il Paese con il più alto numero di nuovi posti di lavoro. Ma quali? Secondo l’89% degli intervistati le nuove occupazioni riguardano ruoli di livello manageriale o superiore.
La ricerca assegna altri primati all’Italia. Ben l’88% dei manager italiani intervistati, infatti, ha già avviato corsi di formazione o aggiornamento per i dipendenti in modo da gestire l’impatto dell’IA, e in questo campo l’Italia si posiziona al secondo posto, preceduta solo dall’India (92%).
Quanto ai settori, le aziende italiane hanno implementato l’IA per progetti di finance (21%), customer service (20%), sales & marketing (19%), IT (17%), gestione della catena di distribuzione (16%) e risorse umane (7%). Infine, il 63% delle aziende italiane si aspetta di aumentare del 20% i propri investimenti in IA nei prossimi cinque anni. In questo ambito, l’Italia si posiziona al terzo posto dopo India e Australia.
 
I benefici dell’IA

 

Quanto ai benefici offerti dall’IA per l’azienda, la ricerca ne elenca moltissimi. Il 78% dei manager italiani hanno dichiarato di aver aumentato il numero di clienti in entrata, l’83% di aver aumentato le vendite di prodotti e servizi nuovi e tradizionali. Ancora l’83% ha sostenuto di aver migliorato la soddisfazione del cliente. Il 75% ha dichiarato di aver ridotto il tasso di abbandono dei clienti, il 78% di aver ridotto i costi operativi grazie al miglioramento dei processi, l’89% di aver ottenuto un miglioramento della produttività dei dipendenti e dell’efficienza operativa, e una percentuale poco inferiore di aver migliorato il processo decisionale interno all’azienda.