Caro bollette e inflazione, in arrivo un conto salato da 11 mld per le famiglie: i calcoli di Confcommercio
I consumi del periodo natalizio rischiano di subire un brusco stop. Potrebbe, infatti, arrivare nel 2022 una stangata da oltre 11 miliardi di euro per le famiglie italiane. A minare la strada il caro-bollette derivante dalla crisi dei mercati dell’elettricità e del gas e la corsa dell’inflazione che, in considerazione degli aumenti attesi già per gennaio, rischia di superare nella parte iniziale del prossimo anno il 4%, potrebbero presentare nel 2022 un conto salatissimo per le famiglie e le imprese del terziario. Come detto, una maggiore spesa energetica di oltre 11 miliardi per le prime e aumenti di elettricità e gas intorno al 40% per le seconde. A metterlo in evidenza un’analisi di Confcommercio sugli effetti della ripresa inflazionistica e del caro-bollette sulle famiglie e sulle imprese del terziario.
“La vivacità dei consumi che si sta registrando in questi giorni rischia di essere una parentesi troppo breve – ha commentato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli -. Inflazione e caro bollette, infatti, potrebbero ridimensionare, già dai prossimi mesi, il reddito reale delle famiglie e la loro capacità di spesa. Il Governo deve, quindi, assumere misure strutturali contro il caro energia”.
Gli effetti sulle famiglie
Confcommercio segnala che le tensioni sui beni energetici, iniziate nella parte finale del 2020 e in un primo tempo considerate transitorie in quanto attribuite alla ripresa della domanda, si sono fatte, negli ultimi mesi, sempre più intense, con un impatto rilevante sia sui conti delle famiglie sia delle imprese. Il fenomeno potrebbe attenuare la crescita per il 2022. Il prossimo anno, infatti, l’impatto sia sulla spesa delle famiglie sia su quella delle imprese sarà ancora più consistente di quello già subito nel 2021. Conti alla mano, se nel 2020 le famiglie italiane hanno speso in media 1.320 euro per le spese per energia elettrica e gas (pari al 4,7% della spesa totale annuale) l’esborso è salito a 1.523 euro nel 2021 con un aumento di oltre 200 euro. La situazione appare ancora più in salita se si guarda in prospettiva: nel 2022 questa cifra dovrebbe salire a quasi 1.950 euro (+426 euro rispetto al 2021) arrivando a rappresentare il 6,1% dei consumi.
Le conseguenze sulle imprese
La crisi che ha investito i mercati dell’elettricità e del gas in Europa non ha paragoni con il recente passato ed ha una gravità che richiede interventi urgenti ed immediati. Confcommercio sottolinea che l’attenuazione delle misure di contenimento della pandemia e il miglioramento delle prospettive economiche nel primo semestre del 2021 hanno infatti alimentato una spinta rialzista nei mercati delle materie prime energetiche che si è via via rafforzata con la ripresa della domanda.
Il trend al rialzo dei prezzi risulta quindi in fortissima accelerazione, riflettendo, da una parte, la crescita del prezzo della Co2, dall’altra, la domanda attesa di gas per il riempimento degli stoccaggi, caratterizzati quest’anno da livelli storicamente bassi, in concorrenza con la domanda per la produzione elettrica nella stagione più calda. “Le ripercussioni di questo trend rialzista sulla bolletta energetica delle imprese rappresenta una vera e propria emergenza in quanto, in assenza di misure di contenimento, per il prossimo primo trimestre 2022 si stimano incrementi dei costi dell’elettricità e del gas compresi tra il 38% e il 42%”, affermano da Confcommercio.