Caro energia: stangata luce e gas anche per le imprese, i settori a rischio chiusura
E’ stangata luce e gas, non solo per le famiglie, ma anche per le imprse che nel primo trimestre saranno chiamate a pagare, rispetto al 2019 (anno pre-pandemia), ben 14,7 miliardi di euro in più in bolletta. Togliendo a questo importo 1,7 miliardi di misure di mitigazione introdotte dal Governo nelle settimane scorse, le aziende dovranno farsi carico di un extra costo pari a 13 miliardi: una vera e propria stangata. Lo stima l’ufficio studi della CGIA di Mestre, mentre sui mercati internazionali si assiste a una nuova fiammata del petrolio, in scia alle tensioni in Ucraina.
I settori a rischio blackout
Con aumenti che in alcuni casi sfiorano anche il 400%, i settori energivori sono più a rischio degli altri. Per quanto riguarda il consumo del gas, le difficoltà stanno colpendo le imprese del vetro, della ceramica, del cemento, della plastica, della produzione di laterizi, la meccanica pesante, l’alimentazione, la chimica etc. Per quanto concerne l’energia elettrica, invece, rischiano il blackout le acciaierie/fonderie, l’alimentare, il commercio (negozi, botteghe, centri commerciali, etc.), alberghi, bar-ristoranti, altri servizi (cinema, teatri, discoteche, lavanderie, etc.).
A preoccupare non sono solo i rincari di luce e gas, ma anche quello dei carburanti. Il gasolio per autotrazione, ad esempio, ha subito nell’ultimo anno un aumento di prezzo di oltre il 22 per cento. Molti settori, pertanto, rischiano di doversi fermare: l’autotrasporto, la pesca e l’agricoltura hanno già manifestato grande disappunto per la mancanza di interventi da parte del Governo.
I distretti produttivi più in difficoltà
Le difficoltà, fa sapere l’Ufficio studi della CGIA, colpiscono molte imprese e conseguentemente anche tanti distretti produttivi che sono il motore dell’economia e dell’export del Paese. I più in difficoltà sono:
– Cartario di Lucca-Capannori;
– Materie plastiche di Treviso, Vicenza e Padova;
– Metalli di Brescia-Lumezzane;
– Metalmeccanico basso mantovano;
– Metalmeccanico di Lecco;
– Piastrelle di Sassuolo;
– Termomeccanica Padova;
– Vetro di Murano.
Prossima misura ancora insufficiente
Il Premier Draghi ha annunciato che l’esecutivo sta mettendo a punto un intervento di ampia portata per calmierare i prezzi delle bollette, attraverso una misura che dovrebbe aggirarsi tra i 5 e i 7 miliardi di euro.
“In termini assoluti parliamo di una cifra elevatissima; se confermata, sarebbe comunque del tutto insufficiente a mitigare i rincari che, in particolar modo le imprese, subiranno in questi primi 3 mesi dell’anno”, coommentano dalla CGIA, che prosegue: “O salviamo le aziende, recuperando le risorse attraverso un nuovo scostamento di bilancio, altrimenti molte saranno destinate a chiudere o, nella migliore delle ipotesi, a ridurre drasticamente gli organici”.