Casa e nuove esigenze nell’era Covid: italiani sognano una casa più grande, ma anche più indipendenza
L’emergenza sanitaria ed economica legata alla pandemia da Covid-19 ha inevitabilmente toccato anche il mondo del mattone e riguardato molti italiani intenti nella ricerca di una nuova casa. Secondo il report sui Big Data immobiliari post Covid, realizzato da Immobiliare.it e Realitycs, il coronavirus ha cambiato l’approccio alla casa, con il sogno di un immobile più ampio e la voglia di una maggiore indipendenza. “Se l’anno probabilmente non si chiuderà con il numero di compravendite che ci si aspettava, è anche vero che ci sono chiari segnali di un ritorno di interesse al mattone da parte degli utenti, compresi quelli che cercano in locazione”, afferma Antonio Intini, chief business development officer di Immobiliare.it.
La fotografia di inizio anno e poi…
Il 2020 del mercato immobiliare è partito sotto i migliori auspisci: a gennaio le ricerche di acquisto di immobili residenziali salvate sul portale erano, infatti, più che raddoppiate rispetto allo stesso periodo del 2019 (+105%) e quelle di locazione segnavano un incoraggiante +61%. Il lockdown è stato il grande spartiacque, con il mese di marzo nel pieno del misure di contenimento del virus che è stato senza dubbio il mese nero per l’immobiliare. Se marzo è stato un mese da dimenticare per le ricerche immobiliari, frenate da paure e incertezze, maggio ha segnato il ritorno ai volumi del pre-Covid-19. Analizzando l’andamento delle ricerche d’acquisto, dalle ultime settimane del mese di maggio si registra un lento ma costante trend al rialzo.
Gli italiani sognano una casa più grande
Dal rapporto emerge che gli italiani sognano una casa più ampia rispetto che in passato. Indipendentemente dall’interesse a comprare o affittare, le ricerche dimostrano come dopo la quarantena (maggio 2020) il numero di locali rappresenti un filtro sempre più ricorrente e importante per gli utenti. Risultano infatti in aumento del 5,5% rispetto a gennaio 2020 le ricerche salvate che impostano come determinante il criterio dei locali. Che la pandemia abbia segnato per molti il sogno di qualche metro quadrato in più viene evidenziato anche dall’analisi delle superfici medie impostate nei filtri di ricerca: chi intende acquistare casa, ad aprile, rispetto a gennaio, ha aumentato del 6% la dimensione minima del suo immobile ideale. Di nuovo, a maggio è il momento di fare i conti con il budget e le superfici minime tornano a scendere.
Alla ricerca di più indipendenza
Non solo voglia di qualche mq in più, ma anche di una maggiore indipendenza. Sempe secondo il rapporto firmato da Immobiliare.it e Realitycs, da febbraio ad aprile 2020 le ricerche di case indipendenti sono infatti aumentate del 9,3% sul totale delle ricerche d’acquisto superando, sebbene di poco, quelle per tipologia appartamento. Vale anche per le locazioni, seppur in percentuali diverse rispetto al totale: dopo l’annuncio del lockdown si è rilevato un incremento delle ricerche di case indipendenti (+6,4%). La voglia di affrancamento da un vicinato che non si è mai vissuto così a pieno balza all’occhio anche grazie ad altre due evidenze: durante il confinamento, e in particolare nel periodo con il minor numero di ricerche, la tipologia ‘attico’ – sia per la vendita che per l’affitto – è stata quella che ha tenuto meglio. In modo parallero emerge il trend dei rustici, per cui l’interesse aumenta proprio durante il lockdown quando il sogno è quello di evadere dai vicini e dalla città per godersi un angolo privato di paradiso. Un sogno, appunto, dal momento che già da aprile le ricerche di rustici crollano a livelli anche inferiori a quelli del pre-Covid19.
Disposti a spendere di più
Nel momento di picco in basso delle ricerche si nota un aumento del prezzo massimo impostato (+4% ad aprile rispetto a gennaio 2020) sia per gli appartamenti sia per le case indipendenti. Una tendenza che dimostra quanto, mai come durante una pandemia in cui la casa viene vissuta 24 ore su 24, per gli italiani l’immobile diventi un bene in cui investire per migliorare la qualità della propria vita. “Ma che si presta anche a un’altra chiave di lettura – spiegano gli esperti -. le ricerche salvate che sopravvivono in un momento di incertezza economica nel Paese sono soprattutto quelle degli utenti alto-spendenti, che non temono le conseguenze di una potenziale recessione”.