Casa: più mutui per acquisto prima abitazione. Resta il ‘fenomeno surroghe’
La voglia degli italiani di acquistare casa c’è, nonostante le difficoltà legate allo scoppio della pandemia Covid-19 e alle misure dei mesi scorsi per contenerla. Lo testimonia il fatto che le richieste di mutui per l’acquisto della prima casa nel trimestre a tutto maggio sono cresciute (al 30,7% del totale dal 29,6% del periodo gennaio-marzo) per il quarto trimestre consecutivo. Questa la tendenza che emerge dall’ultimo dal più recente osservatorio mutui condotto da MutuiOnline, secondo cui il graduale ritorno alla normalità, dopo la più acuta fase toccata dall’emergenza sanitaria a marzo, ha ridato ossigeno anche al mercato immobiliare.
Ritmo annuale delle surroghe ai massimi dal 2006
Nell’attività dei mutuatari restano sempre in primo piano le richieste di sostituzione e surroghe, che nel trimestre considerato si sono collocate al 64,2% del totale. Queste, seppure in lieve arretramento su base trimestrale (65,5% in gennaio-marzo), hanno finora osservato il ritmo tendenziale più elevato (65% quest’anno contro il 55,6% del 2019) da quando è disponibile la serie storica, ovvero dal 2006. Il fenomeno ‘surroghe’ continua ad avere il solito motore: i bassi livelli raggiunti dai tassi di interesse che spingono sempre più mutuatari, forti della portabilità senza penali prevista dalla legge Bersani, a ricontrattare i termini del finanziamento. A completare lo scenario c’è poi la forte concorrenza delle banche. Come dimostra la quota di erogato con finalità sostituzione e surroghe registrato nel trimestre a maggio, che resta sempre elevata (59,9%) seppur in arretramento rispetto ai primi tre mesi (64,8%). Su base annuale, il ritmo registrato nel 2020 (63,6%) si colloca ai massimi dal 2015.
Più mutui per prima casa
La ripartenza delle compravendite per l’acquisto della prima casa è segnalata anche dall’andamento dei mutui effettivamente erogati dalle banche: nel trimestre a maggio sono stati pari al 36,4% del totale, in aumento dal 30,9% registrato nel primo trimestre dell’anno, periodo particolarmente condizionato dall’esplosione dell’emergenza Covid-19. Sul tema tassi di interesse la scena è sempre dominata dal fisso. Dall’osservatorio emerge che nel trimestre a maggio ha coperto il 95,1% delle richieste (93,1% nel trimestre precedente). In questo caso, sulla scelta degli italiani incide sia il fatto che i livelli del fisso e del variabile sono quasi alla pari sia la possibilità di fissare, in un momento favorevole, la rata che dovrà essere pagata negli anni.
Lo scenario tassi
Per quanto riguarda i tassi di interesse medi sui mutui a 20 e a 30 anni, a maggio il variabile è stato indicato allo 0,81% (0,85% in aprile) e quello fisso allo 0,84% (0,85%). I migliori tassi a 20 anni, la durata più richiesta, partono da 0,55% per i variabili e da 0,56% per i fissi. Nello stesso mese l’Euribor a tre mesi era tornato a perdere ulteriore terreno, a -0,46% da -0,43%, e in sintonia si è mosso anche l’Eurirs (a 0,08% da 0,17% il vent’anni, a zero da +0,08% il trent’anni e a -0,12% da -0,03% il decennale).