Case a Milano: oggi acquistare costa il 30% in più rispetto a 5 anni fa, ma la pandemia aprirà nuovi scenari
Il 30% in più rispetto a cinque anni fa. E’ in media quanto deve mettere in conto chi desidera oggi acquistare casa a Milano rispetto al 2015. Il capoluogo meneghino ha infatti visto crescere costantemente i valori immobiliari nell’ultimo periodo, arrivando in alcuni zone della città a sfiorare rivalutazioni del 50% o quasi. Come nel caso di Maggiolina-Istria, dove dal 2015 gli immobili si sono rivalutati del 49%.
Dall’analisi, realizzata da Immobiliare.it, è emerso che, includendo anche gli immobili di prestigio, il prezzo medio per gli immobili in vendita a Milano è di 4.756 euro al metro quadro, contro i 3.672 del 2015. La mappa della città mostra una sorta di ciambella con un centro popolato da immobili dai costi elevatissimi (mediamente 9.625 euro/mq, +23% in cinque anni) e cerchi concentrici in cui man mano che ci si allontana si riducono i costi. L’aumento dei prezzi invece, nel quinquennio considerato, segue un disegno diverso. Le aree in cui si sono registrate le rivalutazioni più forti, infatti, non sono solo quelle centrali, ma quelle oggetto di importanti interventi, progetti e iniziative di riqualificazione.
Dopo la già menzionata Istria, la zona di Isola, insieme a quelle di Centrale-Repubblica e di Pasteur-Rovereto (NOLO) hanno visto aumentare di oltre il 40% i valori immobiliari in cinque anni. Per citare l’esempio di NOLO: cinque anni fa bastavano all’incirca 2.800 euro al metro quadro, oggi la richiesta media sfiora i 4.000. Raggiungono e superano la soglia del +30% in cinque anni i prezzi di zone già particolarmente costose, come quella di Arco della Pace-Arena-Pagano (+34%), Genova-Ticinese (+30%) e Porta Venezia (+33%). Ma anche i valori di aree prima meno appealing e che oggi invece hanno guadagnato molto da interventi di riqualificazione, come l’area di Precotto-Turro e quella di City Life (+31%).
Sono i quartieri meno costosi quelli a crescere a ritmi inferiori: la zona di Ponte Lambro-Santa Giulia è quella che negli ultimi cinque anni è stata meno toccata dall’aumento dei prezzi e si è fermata a un +4%. A seguire si trovano l’area di Bisceglie-Baggio-Olmi, dove si è registrato un +7% e quella di Forlanini (+10%). In queste ultime tre aree i prezzi richiesti per gli immobili in vendita si aggirano su medie vicine ai 2.500 euro al metro quadro.
La pandemia potrebbe aprir nuovi scenari
Finora la pandemia e la conseguente crisi economica hanno avuto un effetto di congelamento dei prezzi in tutta Italia, Milano compresa. Da marzo i consueti aumenti si sono arrestati, portando i valori medi a rimanere fermi di mese in mese. Ultimamente però qualcosa sta cambiando. Ottobre, infatti, con lo scoppio violento della seconda ondata di coronavirus, ha segnato un cambio di rotta e il prezzo medio di tutti gli immobili in vendita a Milano ha perso il 2,2% in un solo mese (rispetto quindi a settembre 2020). Guardando i dati nel dettaglio, a perdere maggiormente e portare al ribasso la media dei prezzi a Milano è il valore degli immobili di alta gamma, sceso del 2,5% su base mensile.
“Stiamo monitorando costantemente l’andamento del mercato per capire se questo trend al ribasso proseguirà anche nei prossimi mesi – dichiara Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it – Se così fosse, nel caso di Milano si delineerebbe un quadro di calmieramento dei costi, dopo anni di costanti aumenti che stavano rendendo l’accesso all’acquisto sempre più complesso. È ancora troppo presto però per fare previsioni. Certo, ottobre mostra un segnale forte e generalizzato a tutto il paese, ma la vera differenza la faranno la durata dell’emergenza sanitaria e i conseguenti effetti sull’economia“.