Cashback: sistema dei rimborsi verso il prepensionamento
Mentre sono arrivati ai primi di marzo i rimborsi per l’extra cash back di Natale, si parla già di un prepensionamento della misura fortemente voluta dall’ex premier Giuseppe Conte. La Stampa riporta oggi le parole dell’ex viceministro del Tesoro Antonio Misiano secondo cui “bisogna scegliere le priorità, i 3 miliardi stanziati nel 2022 per il cashback è meglio dirottarli sui programmi di lotta alla povertà. Con parte di quei soldi si può finanziare un programma straordinario di “lavoro di cittadinanza” per chi ha i requisiti per accedere al Reddito, affidando ai Comuni e al Terzo settore l’organizzazione dei progetti».
Cashback al capolinea?
La mappa dei rimborsi gestita da Consap ha registrato in tutto 3,2 milioni i partecipanti all’extra cashback di Natale che a dicembre hanno raggiunto la soglia minima delle 10 transazioni e di questi il 3,1 per cento ha totalizzato 150 euro di cashback. A parte questi numeri che ne sarà del sistema di cashback con il nuovo governo Draghi ancora non è dato saperlo ma secondo le voci che si stanno rincorrendo nelle ultime ore pare che la misura sia destinata al tramonto. Giorgia Meloni è per «abolire l’inutile iniziativa assieme alla lotteria degli scontrini». Il generale della Guardia di finanza, Giuseppe Zafarana, nel corso di una audizione alla Camera, ha suggerito di limitare i pagamenti validi per i rimborsi solo agli ambiti a rischio evasione. Al momento è previsto uno stanziamento di 4,7 miliardi, di cui tre per il 2022, finanziabili con il Recovery fund.
Quello che si sta valutando è di fare un “tagliando” al piano cashless in sede di legge di bilancio nel senso che fino a dicembre la norma varata del governo Conte, in scadenza a giugno 2022 e difficilmente verrà modificata. Nella finanziaria, però, si potrebbe decidere di cancellare gli ultimi 6 mesi previsti l’anno prossimo o di ridimensionarne il perimetro delle spese. Non resta che attendere epr conoscere gli ulteriori sviluppi.